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Aggiornato: 14 maggio 2025


Signor Laner! intimò Nora con voce sommessa, ma così vibrata, da fermarlo sull'attimo. Signor Laner! Era livida, contraffatta: lo fissò cogli occhi torvi, saettanti la collera, il disprezzo, l'odio: lo vide diventar pallido, esitare.... Lo fissò ancora, poi con un'alzata di spalle, con un ultimo atto di disprezzo, buon giorno! borbottò seccamente, beffardamente e se ne andò piantandolo solo.

Io conosco la sferza arroventata Dei meriggi brucianti, Dell’uragan che scroscia a la vallata Le nubi saettanti. Io so gli olezzi liberi e feraci Che maggio da la terra Con aulenti corolle, insetti e baci Trionfando disserra: E nell’opra d’ogni ora e d’ogni istante Io più m’affilo e splendo; Rassegnata, fortissima, costante, Vo il duro suol rompendo.

Poi visto che la bimba non rispondeva apriva gli occhi, la mite Fräulein Müller, scrollando il capo, obbedì. ... Quella stessa sera Nancy litigò coi suoi amici Bel Popò e Menton Fleuri. Fräulein, nella penombra della nursery, ripeteva quasi sonnecchiando quei blandi ritornelli, quando al sesto «kikiriki» vide Nancy rizzarsi a sedere nel letto, colle guancie accese e gli occhi saettanti.

E voi? disse allo sconosciuto, che cosa capite voi in Bach? Voglio sapere preciso cosa capite. E con gli occhi saettanti e le guancie rosse, Anne-Marie afferrò per la manica il Musicista Vero. Adesso vi suonerò del Bach, e voi mi direte che cosa ne capite... Bemolle! dammi il violino. Bemolle si slanciò con viso raggiante ad obbedirla. Ma, Anne-Marie! cara! Non far così, disse Nancy turbata.

Egli era uscito sul pianerottolo e la seguiva cogli occhi saettanti sotto la fiera fronte. Essa si fermò e il cuore le batteva forte. Addio, disse il Poeta. Aspetto e confido. Ella aveva mormorato: Grazie. E poi era scesa rapida, colla vista turbata da subite lagrime, e non s'era più voltata indietro. Ma sapeva che egli era rimasto lassù, fermo, a guardarla.

Parola Del Giorno

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