Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 9 giugno 2025


Egli è guardingo come qualcuno che saggia i suoi modi, non sapendo ancóra quale gli valga; ma tiene la sua voce nel tono più naturale. Mortella. Sono la stessa ancóra? Mi ravvisate? Forse mi rimane una gocciola di rugiada nel cavo di ciascuna mano. Sono la stessa? Gherardo Ismera.

Aspettavo che tu risalissi, Giana. Ero in gran pena. Che dice Mortella? Giana. Guardala. Bandino. Ah, niente di buono. Sorellina, sorellina selvaggia, perché sei tanto accigliata? Come puoi essere così dura, tu che sei così tenera quando vuoi? Ti supplico, ti supplico. Mortella. Tutto è gi

Costanza. Non è vero, non è vero! Non può esser vero anche questo. Dio, Dio, che farò? Morire non basta. Mortella. No, non basta. Costanza. Figlia atroce, creatura di spasimo, quanto urlai, quanto mi travagliai per metterti al mondo! E mi sembra di partorirti un’altra volta dal mio terrore. Mortella. S’è vista una madre cullare una bara. Costanza.

Giana. Ah, so la specie. Mortella. Sembrava alzato sopra ogni cosa e capace d’ogni cosa. Giana. Anche bella? Mortella. Forse. Conduceva i sogni. Giana. Te ne dava? Mortella. Sapeva disarmare la forza e addormentarla. Giana. Con mani magnetiche? Mortella. Con mani di donna. Giana. Belle? Mortella. Mani d’avvelenatrice. Giana. Ah! Una lieve pausa. Come sono? Mortella.

La madre, nel contrasto, sente sotto la sua mano la durezza di un’arme corta e sottile, nascosta nelle pieghe della veste bianca, entro la cintura. Costanza. Che hai qui? Mortella. Ora mi frughi? Non voglio. Ella si dibatte, e respinge le mani insistenti. Costanza. Mortella, Mortella, che hai qui? che nascondi? Mortella. Non voglio essere frugata. Lasciami. Bada! Non mi spingere all’estremo.

Si guardano forzando il sorriso del saluto e dell’accoglienza, che per alcuni attimi persiste su i loro volti come qualcosa che vi sia appesa e possa rimanervi indefinitamente se si trascuri di staccarla. Un’aura ostile sembra quasi formarsi dai due respiri. Giana. Come ti senti? Mortella. Bene. Grazie. Ho dormito un’ora. Il sonno d

Io non oserei giudicarla, dire una parola dubbia contro qualunque de’ suoi atti. Se la guardo, il cuore mi si fonde. Mortella. Il mio si serra. Bandino. Vuoi insomma impedirle di vivere? Mortella. Ma io ho vissuto e vivo nella morte, e non sapevo che fosse tanto profonda. Bandino. Bambina! Tu che condanni e colpisci, che sai tu dunque della vita? È ben più profonda ancóra, e più difficile.

È un grido contenuto, ma partito dalle viscere profonde. Mortella. È il sangue che paventa il sangue, è la carne che teme la carne. Così è, anche se tu non lo dici; ed è una cosa mortale. È orribile sentire che la nostra voce ora passa tra i nostri denti. Se parlo, ferisco. Se interrogo, lacero. Se rispondi, mi strazii. Costanza.

Dopo, sono diventata farfalla di notte. Giusto appunto, non portano ancóra le lampade! In fondo, credo che Mortella non abbia bisogno se non d’un poco di felicit

Se mai, dopo l’acquata, non m’aspetta, ahimé, che una risciacquata della genitrice. Me ne rivólo al nido. Addio, addio. Leggera e celere, traversa il portichetto, scende i gradini, volge il capo grazioso. Mortella. Torna presto, Gentucca. La Rondine. Addio. Le due cognate la seguono con gli occhi pei viottoli di bossolo. Giana. A rivederci.

Parola Del Giorno

dell’esule

Altri Alla Ricerca