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Aggiornato: 10 giugno 2025
L'ignoro, ma in qualche luogo la troveremo rispose l'interpellato. Il paese che attraverseremo domani manca totalmente di pozzi. Ti ricordi di aver visto qualche fonte, questa notte? No, ma adesso che ci penso, quattro o cinque miglia verso il sud deve trovarsi un pozzo, quello di Gelba, mi pare. Bisogna andarci, disse Fathma. Tanto noi che i cavalli siamo morenti di sete.
Nel terzo atto, non i morenti sospiri di Tilde che le donne proteggevano, non le rampogne di Sertorio a Carnioli, non le canzonette dei popolani, non il monologo del malinconico Egidio, non le allegrezze delle dame e dei cavalieri ebbero virtù di distrarre il pubblico dalla volutt
Giace sul campo di battaglia, a fianco di molti morii e morenti. Ne ode i gemiti, i lamenti, le bestemmie, le preghiere. Gli è così difficile respirare. Ansa. O questo affanno! Ed intanto la lotta continua; ode rumore di armi; ode grida. L'affanno si fa sempre più forte; i poveri polmoni si dilatano spasmodicamente e cercano invano un po' d'aria!
Entro le stanze tiepide e raccolte, Nel cristal de le coppe trasparenti, Appassiscono gigli e thee morenti, E lievi gruppi di cardenie sciolte? V’è un bizzarro cestello da lavoro, Ove, tra gli aghi e tra le matassine, Un biglietto si celi intimo e fine, Un nastro azzurro, un braccialetto d’oro?...
Povere case!... Il rantolo Della vostra agonia Fu lungo!... Il dì novissimo Lentamente venìa! Barbari sempre, gli uomini V'han fatto i funerali, Pria che cadeste vittime Sotto i colpi mortali. E accanto a voi scolpirono, A scherno, in questi giorni, Di fastosi palagî I superbi contorni. Ah! quei colossi risero Di voi pigmei morenti, E più amari vi fecero I fatali momenti!
Ella gli spalancò in volto gli occhi vitrei, aprì la bocca per pigliar fiato: No, disse con la voce confusa e pastosa dei morenti. Poi, volto il capo, dette tre gridi lunghi, striduli, strazianti; non respirò per un minuto secondo; tastò vagamente il lenzuolo con le dita; respirò fortemente e morì. Signora,
Un giorno questo popolo si affollò dietro al carro trionfatore trascinato dai re della terra, quindi negli anfiteatri a contemplar le sanguinose giostre dei gladiatori, e gli urli de' suoi schiavi morenti, lacerate le loro carni dal leone o dalla pantera. Poi discese ancora più nell'imo delle sue cloache, barattò per pane e giuochi la sua libert
Debit'è che luttiamo incessanti Della patria a impedir maggior danno, Che tentiam con magnanimo affanno Da sterminio i fratelli strappar; Che accorriamo a' languenti, a' morenti, Che obblïato il mendico non pera, Che al drappel de' pupilli innocenti Ci affrettiam pane e lagrime a dar.
Amico della pace, è vero, io sono, e me ne vanto. Comunque, una vittoria sui mercenari del dispotismo, è una gran bella cosa! La campagna è cospersa di membra; le zolle sono vermiglie di sangue, le grida dei feriti ed il rantolo dei morenti vi assorda. I cadaveri insepolti, o coperti da strato insufficiente, appestano l'aria, ed il morbo uccide popolazioni intiere. Meglio sarebbe un banchetto fratellevole. Ma chi la corregge questa stirpe di Caino? Non ha dessa i suoi culti alle sue divinit
Sale e distrugge; e sotto l’immane vampa edace La profonda caverna diventa una fornace. Morti e morenti ammucchiansi; si sfasciano le travi; Son ruggiti di belva giù in fondo ai ciechi scavi, Son castelli di fiamme, son rimbombi di frane, È l’inferno che s’apre su quelle teste umane. Ma soccomber non vogliono i vivi ancora!... avvinto È il lor corpo a la vita con delirio d’istinto. E corrono per gli antri, disfatti, scamiciati, Come dèmoni erranti per abissi infocati, Con le bluse a brandelli, con l’orbite schizzanti: S’arrampicano ai muri, convulsi, sanguinanti, Volendo l’aria, l’aria!... la gaiezza del sole, La libert
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