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Perduti eternamente, anco mirate L'aspetto di quei cieli, onde cadeste, E debellati contrapporvi osate Pur a quell'armi, onde ogni ben perdeste? Così gridando in su le piume aurate Moveva intorno il volator celeste, E lo guardava orribilmente fiera Da lunge Aletto e la crudel Megera.
Chi siete? Fleno Io ero e sono... Fleno, il re discacciato da Zano. Una delle Fanciulle Sì... ora mi rammento di avervi visto una volta in funzione. Fu il giorno in cui cadeste da cavallo. Fleno Oh, non mi parlate di quel cavallo!... Era un asino! Arunto ... Mi scuserai se t’ho fatto un po’ di critica.... Vuoi che io rettifichi? Fleno
Oppressi dal numero, fors'anche dal tradimento, cadeste; ma l'aquila bianca, non brillò mai d'una luce sì bella come a quell'eroico cadere, e v'è tal nazione, alla quale sarebbe più gloria l'esser caduta, come voi cadeste, che non il trascinare una vita incerta e grave del gemito e della maledizione dei popoli.
Povere case!... Il rantolo Della vostra agonia Fu lungo!... Il dì novissimo Lentamente venìa! Barbari sempre, gli uomini V'han fatto i funerali, Pria che cadeste vittime Sotto i colpi mortali. E accanto a voi scolpirono, A scherno, in questi giorni, Di fastosi palagî I superbi contorni. Ah! quei colossi risero Di voi pigmei morenti, E più amari vi fecero I fatali momenti!
Parola Del Giorno
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