Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 11 giugno 2025


Portava un abito di vigogna oscuro; e teneva ancora in mano un pettine di tartaruga bionda con la costola d'argento. L'abito, di foggia semplicissima, secondava la svelta eleganza della persona. Un gran mazzo di crisantemi bianchi le saliva di sul tavolo all'altezza della spalla.

Una donna apparve con una cassetta fra le mani e volgendosi alla duchessa: Contiene un mazzo di fiori, le disse; fu portata da qualche tempo, viene dal castello; ma una dama forestiera aveva scongiurato un servo di non consegnare alcun oggetto a vossignoria illustrissima sin dopo il ritorno del signor duca. E la camerista escì.

Ma forse a quell’ora Madlen sentiva la profonda nostalgia d’un mazzo di «trente et quarante». Le aiuole del Jardin Publico, gli alberi dell’Alameda de Mazarredo, non valevano per lei certamente la voce nasale del mazziere, che annunziava brandendo il restello: Incarnado gaña y la color...»

Ma, prendiamo qualche fiore dal mazzo di scherni e di accuse che ci offre Libanio. «Tu

Entrò precipitosamente dalla duchessa. Il suo aspetto era terribile, alterato tanto che ella se ne spaventò. Che avete mai? chiese alzandosi. Avete voi ricevuto qualche oggetto, qualche mazzo di fiori durante la mia assenza? chiese egli trafelante, agitatissimo. Io no. Respiro... Siete salva. E non potè continuare. Si chiese d'entrare.

Una sedia coperta di paglia stava al posto del tavolo da notte, coll'inevitabile bicchier d'acqua e il mazzo dei zolfanelli; in faccia al letto, sotto la finestra, un tavolino quadrato con una gamba più corta delle altre, pareva un ballerino nell'atto di spiccare la pirouette; una fila di quadretti coprivano in simmetria le pareti bianchissime: sotto i vetri punzecchiati dalle lentiggini delle mosche, riconobbi il Crisostomo, San Filippo abate, San Luigi Gonzaga, litografie colorate con toni azzurri e rossi crudi e duri come gli scheletri che si trovano nelle sabbie dei tropici brava gente che certo faceva le meraviglie di veder quel letto vestito a nuovo e me beatamente distesovi sopra.

Appena disse queste parole tutto il mazzo si sollevò in aria furiosamente, e poi si rovesciò sopra la fanciulla: essa dette un piccolo strillo, un po' commossa dalla paura, un po' dall'ira, e cercò di respingerle da , ma si ritrovò sul poggio, col capo appoggiato sulle ginocchia di sua sorella la quale le toglieva con molta delicatezza alcune foglie appassite ch'erano cadute sulla sua faccia.

Aveva trovato in fondo a un cassetto un mazzo di spigo e un guanto. Era un guanto di Giuliana; era macchiato di nero su la punta delle dita; nel rovescio, presso all'orlo, portava una scritta ancora leggibile: "Le more: 27 agosto 1880. Memento!" Mi tornò chiaro alla memoria, in un lampo, l'episodio delle more, uno dei più lieti episodii della nostra felicit

Un giorno trovavo sullo scrittoio del mio studio un bel mazzo di fiori, un'altra volta un lavoruccio di panno per pulire le penne, o una ghiotta pietanza in tavola, o un bel piatto di frutta. E sempre con qualche delicata attenzione mi faceva vedere che pensava a me anche quando ero assente.

Non so in qual modo, ma i miei scolarini erano venuti a sapere che quel giorno era il mio compleanno. Me li vidi arrivare alla scuola col vestito delle feste e con un regalino tra le mani. Chi mi portava una penna elegante, chi un libriccino da messa, chi un astuccio da lavoro, chi un bel mazzo di fiori freschi.

Parola Del Giorno

dell’esule

Altri Alla Ricerca