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N. B. Alla st. 13, v. 6. nella stampa si legge il Circasso; è un errore materiale che abbiamo corretto, mettendovi al Circasso. Nella st. 24, v. 6 si legge «e procurate a' suoi crudi martiriQuel suoi è mal collocato, oscurando il senso: suoi vuol dire gli uomini di Ottomano.

C. Il medemo, se non che quel gran scoppio procede dalla macchina maggiore, & da temporali per il stretto crudi, quali fanno far maggior impeto, & quello caminando per i nuuoli fan vn tumulto grande, & li corrisponde la concauit

Il riso slancia da l’acquoso piano Gli steli verdi e snelli, Sorgon bianche ninfee da le paludi, Variopinte corolle in mezzo ai prati, Ovunque i soffii ravvivanti e crudi Son dei fieni falciati; Un’alma vive in ogni filo d’erba. Un’alma vive in ogni atomo errante. Tutto, con franca volutt

6 Ch'agli nemici gli uomini sien crudi, in ogni et

21 S'odon lor colpi dispietati e crudi intorno rimbombar con suono orrendo, ora i canti levando a' grossi scudi, schiodando or piastre, e quando maglie aprendo. qui bisogna tanto che si studi a ben ferir, quanto a parar, volendo star l'uno a l'altro par; ch'eterno danno lor può causar il primo error che fanno.

Mirate i cerchi de l'abisso, e quante Gemono al vostro giogo alme funeste, Tutte per se bramolle il Re stellante, E voi lor tutte in questo ardor traeste. Così parlava latrator, mugghiante Contra l'eccelso tonator celeste, Quinci obbliando d'Ottoman lo scherno Volgonsi crudi a tormentar l'inferno.

Alzate i risi, e ricolmate il seno Di giocondo piacer; vostri desiri In questo ponno fornirsi appieno: Su, su, vostro trionfo oggi si miri; D'Ottomano il furor tenete a freno, E procurate a' suoi crudi martiri; Il potete adoprar, Dio nol vi nega, Anzi la destra, ed i suoi tuoni impiega.

62 Non si vanno i leoni o i tori in salto a dar di petto, ad accozzar crudi, come i duo guerrieri al fiero assalto, che parimente si passar li scudi. Fe' lo scontro tremar dal basso all'alto l'erbose valli insino ai poggi ignudi; e ben giovò che fur buoni e perfetti gli osberghi , che lor salvaro i petti.

Davvero che quegl'istanti eran così crudi, così desolati, così orrendi per lui, che, a non rimanerne oppresso e vinto gli bisognava un fatto, una occasione, una cosa qualunque che, in qualche modo, ne cangiasse il tenore.

Volan' di notte, e i pargoletti figli Guastano in culla a le nutrici assenti, Gli ingordi petti empiendo e i crudi menti Del sangue nostro tinti, e i fieri artigli.