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Aggiornato: 31 maggio 2025
Allora tra i maschi, senza impedimento di lagrime e di lamenti, la lotta a corpo a corpo si strinse più feroce. Sotto il cielo color di ruggine, il terreno si copriva di cadaveri. Stridevano vituperii mozzi tra i denti dei colpiti; e continuo tra i clamori persisteva il grido dei Radusani:
SQUADRA. Ogni cosa è difficile a chi fugge fatica, è bisogno porsi a pericolo chi vuole. Voi vorreste che Olimpia vi fusse portata in camera e vi fusse spogliata e posta in letto, e che un altro vi ponesse..., SQUADRA.... quasi mel facesti dire. TRASILOGO. Lascia parlar a me dove bisogna. SQUADRA. Bisogna por mano a fatti, non a parole, ché i fatti son maschi e le parole femine.
I contadini l'ascoltavano un istante in silenzio, con una sorta di raccoglimento; poi, alla prima cadenza, le donne, trascinate, la seguivano; e dopo poche battute, tutto a un tratto, quasi selvaggiamente, prorompevano le voci forti e ben timbrate dei maschi.
Non si respira, tenenti e capitani in grigio verde tozzi rudi, sporchi polverosissimi, frustino o bastoncino in mano, tintinnio di speroni, nei corridoi da transatlantico. Le dame sembrano tutte bellissime, delicatissime, troppo fragili. Strane statuette di cristallo, fra i voluminosi rullanti e beccheggianti maschi di guerra in foia. Il colonnello Squilloni è festeggiatissimo.
Sì, e non mi disdico: ogni creatura ha le sue virtù; e se io non fossi Francesco Cènci, non vorrei essere altri che Luisa Cènci: in casa mia le donne superano i maschi di assai.
Mi feci spiegare queste ultime parole. La madre di Violet, cattolica, aveva sposato William Yves protestante, col patto che i figli maschi sarebbero allevati nella religione protestante e le femmine nella religione cattolica. Si diceva poi che William, presso a morire, avesse abbracciato la religione della diletta che lo aveva preceduto nell'eternit
La rossa, che ha intorno una nidiata di marmocchi, ha levate le braccia, gridando a tutti i maschi del vico: Uommene! Uommene! Nzurateve! Il mistico matto era dimenticato. Le femmine gridavano con la rossa, le braccia tese: Nzurateve! Nzurateve!
Albuino, che giá in Gallia era stato, ed era amico di Narsete, lasciata Ungheria a certi popoli vicini, li quali si chiamavano ávari, in Gallia con tutti i suoi maschi e femmine, piccoli e grandi, ne venne, e con la loro forza, e col consiglio e aiuto di Narsete, tutto il paese occuparono; e, toltogli il nome antico, da sé lo dinominarono Lombardia, il qual nome infino a' nostri dí persevera.
I bagni di Parigi non avevano nulla da invidiare a quelli di Roma; l’amore ed il libertinaggio attiravano il maggior numero di clienti in quei bagni, che coprivano tutto collo stesso velo discreto; i domestici maschi e femine di questi santuarii del vizio favorivano le corrispondenze, le interviste ed i piaceri; spesso secrete comunicazioni riunivano le stufe maschili a quelle femminili, facendone delle vergognose succursali dei luoghi infami.
E il direttore d'orchestra che è salito in quel punto sul palco scenico: «e poi i giornalisti dicono di noi!... Come s'ha a dirigere.... come si fa ad accompagnare questi cani?» E i coristi maschi: «si beve o non si beve?... Si è mai visto uno di questi cani metter mano alla borsa? Dio!... che massa di cani!»
Parola Del Giorno
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