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Aggiornato: 1 giugno 2025
Non si respira, tenenti e capitani in grigio verde tozzi rudi, sporchi polverosissimi, frustino o bastoncino in mano, tintinnio di speroni, nei corridoi da transatlantico. Le dame sembrano tutte bellissime, delicatissime, troppo fragili. Strane statuette di cristallo, fra i voluminosi rullanti e beccheggianti maschi di guerra in foia. Il colonnello Squilloni è festeggiatissimo.
Mi dirigo verso l'autocarro dicendo a Squilloni: Bordello! Ultimo rifugio del cuore! Certamente, risponde Squilloni, il bordello è la soluzione sintetica di tutti i problemi dell'Amore. Credo che avrete finalmente sconfitto tutte le offensive delle nostalgie sentimentali. No, non ho pensato all'amore. Ho ideato invece l'architettura del mio nuovo libro che sar
Stelle, stelle, stelle, che beffeggiavano con lunghi trilli bianchi la compattezza delle montagne e lo sforzo entusiasta delle cime, e la statura atletica del nostro bel colonnello Squilloni ritto davanti a noi. Squilloni è un simpaticissimo quarantenne, fiorentino pieno d'ingegno. Maffia del suo capello alpino un po' piccolo sul viso giocondo fiero. Occhi celesti di sbarazzino senza ironia.
La sera del primo giugno 1918 nella baracca dei bombardieri piantata spavaldamente a sghimbescio sopra una cresta montana di Val d'Astico, si mangiava e beveva allegramente. Le lunghe lunghe forchette rosse del tramonto s'intrecciavano con le nostre, arrotolando gli spaghetti sanguigni e fumanti. Una ventina di ufficiali, tenenti, capitani, colonnello Squilloni giocondo e pettoruto a capo-tavola.
Squilloni si volta e parla con voce importante all'Italia, alle citt
La sentivamo accanirsi sopra di noi e in noi, nel nostro cuore e sulle labbra quella sera fra gli agili ventagli di piume rosate del cielo e i fiumi interni del nostro sangue felice. Ero seduto col colonnello Squilloni, il capitano Melodia, il tenente Bosca e il mio attendente Ghiandusso, sull'orlo a picco della alta montagna scoscesa.
Squilloni rideva godeva da studente o marinaio l'allegria del bordello, scalo di tutti i cuori naviganti in guerra. Comprensione e cordialit
Uragano di rumori, voci, luci. Urari-ciacipiera-teloo... Io sono ancora vergine questa sera... Non ci credo... Andiamo a godere biondino... Dove è andato il pancione?... Viva il nostro colonnello Squilloni! Urla risate applausi, tutti si precipitano verso il divano dove il capitano Melodia che ha indossato una vestaglia gialla finge di sedurre il tenente Bosca e lo tiene fra le braccia.
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