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I corpi satolli, mandavano il fumo ai cervelli; chi ne diceva una, chi ne sbottava un'altra; e per farla finita, bevute in sul caffè parecchie altre bottiglie, uscirono fuori a prender aria. Ad uno, a due, a quattro giù per la scala, uscivano dal presbiterio come fosse da un'osteria.

Qualche volta mi pareva che i suoi occhi si avvincessero alle mie nude caviglie. Di primavera le tre finestre aperte mandavano su a vampate, nei raggi del sole, il profumo nuovo delle violette. Spesso un colpo di vento scompigliava d’improvviso tutte le pagine de’ miei libri. Ed io ridevo. Egli no. Egli seguitava a parlare, impassibile, un po’ curvato su me. Qualche volta il suo respiro mi toccava le mani. Ciò mi dava noia. Quasi di nascosto le ritraevo. Allora i suoi occhi diventavano scuri. A poco a poco la sua voce mi girava intorno, come si gira intorno ad una preda. Quest’uomo di trentacinque anni, questo mio educatore, questo prete, aveva una faccia consumata, non saprei dire se dal vizio, dall’astinenza o dal dolore; sembrava intelligente: forse non lo era; sembrava un malato, un incatenato, un soggiogatore di uomini costretto a servirli, un distruttore di obbedienze curvato a fatica sotto il giogo dell’umilt

La bellissima donna sorrideva; di sotto all'arco eminente delle lunghe sopracciglia, i suoi occhi mandavano lampi, ma non gi

Quindi le genti dell'Asia mandavano ad acquistare in Venezia tali preziose drapperìe, per la sicurezza che aveano di non rimanere ingannati.

La discussione si animava bevendo qualche bicchiere di vino buono delle bottiglie che mandavano gli amici, mangiando dei dolci che inviavano la mamma di Turati, o la signora di Federici o di Romussi e fumando le sigarette che trovavano un po' dappertutto.

Enrica alzò le spalle in atto di disdegno, anzi di sprezzo. La luce del giorno entrava ormai nel salotto assai piena e si confondeva con quella che mandavano i lucignoli delle candele. Fra quelle due luci la fisonomia del principe appariva più disfatta; la sua gracilit

Quando partia, Marfisa diligente Ipalca gli spedia senza riposo, e sali, e dolci accuse si mandavano, e viglietti infocati che fumavano. Terigi in casa non trova la sposa, e s'anch'ell'era in casa, ella non v'era. Ognuno al meschinel narra qualcosa, e s'inventava, ed egli si dispera.

Lui, camminando a celeri passi come se fosse inseguito, fantasticava dalla vendetta e l'assaporava. Si fermò su un poggiolo, tra un folto d'ulivi, dal quale si dominava tutta la villa, con le strade che la circondavano. Di poteva osservare senz'esser visto. Annottava quando si riscosse, e scese a gran passi, con gli occhi che mandavano lampi.

Aggomitolata nella poltrona, pareva non vivesse se non nel viso fattosi pallidissimo, quasi bianco; anche le labbra le si erano scolorite per l'ira, e gli occhi nel pallore mandavano una fiamma straordinaria. Aveva perduto la grazia di fanciulla ignara, che sembrava essere rimasta non tocca in lei; l'espressione della sfida, d'un orgoglio vendicativo, malvagio, le pervadeva tutto il volto.

Moschino accompagnò il padroncino fin sulla soglia della stanza e tornò a cercare il suo letto. Nello strapparsi di dosso i vestiti bagnati, che mandavano un forte odore di pesce, mormorava: E dicon porci a noi! Ma il sonno scese presto a dissipare ogni rancore.