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Aggiornato: 22 giugno 2025
Fra tutti quei malcontenti si aggiravano alcuni prigionieri, catturati di fresco, accusati di appiccato incendio, condannati a comparire nei prossimi giochi nel circo ed a servire col
Predisposta accuratamente la prossima rivolta del Polesine, passava in Lombardia, visitava i corsi d’acqua, i prati irrigatori e le marcite, facendo parlare di lui come d’un veneto appassionato agricoltore; poi scompariva per qualche ora, si abboccava coi patriotti malcontenti, stringeva la mano ai Carbonari lombardi, comunicava le disposizioni delle vendite del Veneto, e veniva informato degli accordi presi coi fratelli del Piemonte.
"Ma intanto la gente raccolta nelle due navi sdruscite, ignorando le nuove, stimava perduto il Mendez; nè quasi poteva più dubitarne, non pure per il ritorno avvenuto del Fiesco senza il compagno di tragitto, ma ancora per certe voci sparse dai sollevati del Porras, di una imbarcazione che s'era vista al largo della punta di Aramaquique, capovolta e trasportata dalle correnti, che sono fortissime al levante della Giamaica. Crebbero le paure, e con le paure le mormorazioni, i malcontenti, le trame. Gi
Pioveva un'acqua sottile e fredda, che pareva iniziare un autunno precoce: per la strada, rapidamente spopolata, passavano radi uomini malcontenti sotto gli ombrelli lucidi; un cavallo era scivolato sull'asfalto nero all'angolo della via, e un gruppo di curiosi gli stava intorno, osservando gli sforzi del cocchiere, che voleva rimettere in piedi la bestia senza sfibbiarne le tirelle.
I nuovi piagnoni avevano tutto esagerato, e tutto il movimento si doveva esclusivamente alla azione dei sobillatori, la cui propaganda socialista non era che una mistificazione, e che i Fasci dei lavoratori, non raccoglievano che ambiziosi e malcontenti.
«Mentre voi, uomini dell'azione, urlate nelle piazze i vostri entusiasmi; noi nei nostri gabinetti calcoliamo i mezzi di riuscita voi fidate nell'intervento di Dio: noi numeriamo i nostri cannoni e le nostre navi corazzate voi dite: popolo, come direste venti milioni di combattenti; noi passiamo in rassegna l'esercito, e contiamo trecentomila soldati voi sperate nell'alleanza di tutti gli oppressi, di tutti i malcontenti di Europa; noi domandiamo l'appoggio o la neutralit
Ecco, sempre gridori e malcontenti: gi
Il Sismondi nella Istoria delle repubbliche italiane, tom. II, cap. 7, afferma, che sotto la dominazione di Carlo I, i baroni siciliani malcontenti furono spogliati e oppressi, ma nè tutti presi, nè tutti cacciati dall'isola; e che i Francesi facean soggiorno nelle citt
Sì, sì soggiunse la signorina porgendo due labbrucci malcontenti ma Lei non pensa che a Violet, non si occupa dei miei fiori.
Non mi tocca riferire gli avvenimenti, altronde ben noti, di cui fu teatro il Piemonte in quel tempo. Mi basta indicare l'aiuto dato dalle truppe austriache al re di Piemonte; e la parte che esse ebbero nel ristabilimento dell'antico ordine di cose. Il re di Piemonte spietatamente si ricattò sopra i suoi sudditi della debolezza de' suoi mezzi, per cui era astretto ad invocar forze dall'Austria. Questa poi, paga di occupare, benchè momentaneamente il Piemonte, paga del male esito delle macchinazioni dei rivoluzionari, e della cognizione acquistata degli accordi tra i sollevati piemontesi e i malcontenti lombardi, paga, infine, di vedere il re, suo protetto, arrischiarsi sulla sdrucciolevole china dei supplizi capitali e delle confische, astenevasi da ogni provvedimento di tal fatta, ostentando così clemenza e dolcezza. Alcuni mesi di tal guisa trascorsero, dopo i quali il re di Piemonte parve desiderar la partenza delle truppe austriache, e ne fece domanda, che fu incalzata da quelle degli altri sovrani d'Europa, sospettosi forse che la dimora delle truppe austriache in Piemonte si protraesse oltre il dovere. L'Austria però non intendeva a ritirare sì presto le sue soldatesche. E giova qui notare quanta importanza pone l'Austria nelle brevi sue occupazioni delle varie parti del territorio italiano. Non appena le si affaccia l'occasione d'inframmettersi negli Stati pontifici, nel reame di Napoli, nel Piemonte, nel ducato di Modena, in quello di Parma, essa premurosamente l'afferra. Allorchè le cagioni per cui fu chiamata non esistono più, allorchè il principe che ne ha invocato l'aiuto, e i sovrani emoli dell'Austria, e l'Europa intiera la richieggono di ritirarsi, essa studiasi di mandare in lungo le cose, allega un pretesto, accampa un qualche diritto, oppone un qualche ostacolo; in somma, benchè essa sappia che il suo definitivo stanziamento negli Stati che non le sono stati concessi dai trattati di Parigi e di Vienna, non potrebb'essere tollerato, pure si sforza di rimanervi quanto più lungamente sia possibile. È questa mera fanciullaggine; perocchè, sapendo l'Austria per certo di non potere definitivamente impadronirsi di questi Stati, qual maggior pro può essa mai trarre da un'occupazione durata tre mesi, che non da una durata un mese solo? Spera essa forse che, protraendo di giorno in giorno la partenza, si far
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