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Aggiornato: 4 giugno 2025


Si doleva il pievano, e quasi era mortificato di non essere riuscito a ricrearlo; e forse stava per cavarne qualcun'altra delle tante che si udivano da quelle parti, stando d'inverno vicino al fuoco, col bicchiere in mano: ma a un tratto s'intese un gridìo venir su dal colle, e una folla invadere il piazzale dinanzi al presbiterio: e «Mattia, Mattia, è tornato Mattiaerano le parole che suonavano più alte, urlate a squarciagola da mezza la ragazzaglia della pieve.

Viva il Presidente della Cisalpina! E gridando: Viva il Presidente! Viva il Casalbara! e agitando, squassando gli ombrelli lo accompagnano alla stazione. Il duca, di tutta la scena, non ha impresso che quella parola: "ladro" confusa col nome dei Casalbara, e la rivelazione dell'infamia di sua moglie nelle urlate della folla, contro il Laner, contro "l'amante della duchessa!"

Non urlate contro la pretesa bruttezza delle locomotive dei tramvai degli automobili e delle biciclette in cui noi troviamo le prime linee della grande estetica futurista. Potranno sempre servire a schiacciare qualche lurido e grottesco professore nordico dal cappelluccio tirolese. Ma voi volete prostrarvi davanti a tutti i forestieri, e siete di una servilit

«Mentre voi, uomini dell'azione, urlate nelle piazze i vostri entusiasmi; noi nei nostri gabinetti calcoliamo i mezzi di riuscita voi fidate nell'intervento di Dio: noi numeriamo i nostri cannoni e le nostre navi corazzate voi dite: popolo, come direste venti milioni di combattenti; noi passiamo in rassegna l'esercito, e contiamo trecentomila soldati voi sperate nell'alleanza di tutti gli oppressi, di tutti i malcontenti di Europa; noi domandiamo l'appoggio o la neutralit

Mentre i furbi angeletti in queste voci Disertavano il cielo, e l'umanata Senese, avvinta dal più dolce amplesso, Primamente sentía la vita intera, Su l'antica di Pio ferrea cervice, Come sinistro augel, striscia la Morte. Abbandonato su'l gelido letto Luccicante di frange e di cortine, Rabbiosamente egli vaneggia: Urlate, Accorrete, soccorso! Il ciel, la terra, L'inferno tutto ai cenni miei! Demòni, Angeli, a voi: la forte anima mia Per un anno di vita! I miei nemici, Gli usurpatori impenitenti al mio Piede un istante, e poi morir! Comparve Pallido, immoto, macilente un Frate Sovra la soglia: A questa Croce atterra L'orgogliosa tua fronte! Chi sei tu? Che vuoi? Chi innanzi mi ti tragge? A l'ira Non mi sforzare! A la piet

Ei m'accenna col dito alle turbe e grida: Quegli è il colpevole, quegli il ribelle che ardisce resistere all'autoritá, stimare i moderni, non adorare gli antichi. Guai se il mondo uscisse di pupillo e l'ascoltasse! Urlate, o turbe: fischiate, percuotete, uccidete. Lo scellerato pretende che si ragioni!

Parola Del Giorno

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