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Aggiornato: 23 maggio 2025
Il maestro lo aveva abbracciato, con le lagrime agli occhi. Parri della Quercia gli aveva stretta la mano dicendogli: "bene!" con tutte le forze dell'anima. Tuccio di Credi, venuta la sua volta, gli aveva soggiunto: Godete gli applausi; essi vi aiuteranno a sopportare le fischiate.
Passa mezz'ora, un'ora e nessuna notizia: si comincia a udir qualche rumore; poi di sotto la fortezza ci giunge all'orecchio un sussurro inusitato; poniamo, l'occhio al finestrino della cabina: il mare è popolato di barche, e le barche, son popolate d'angioli custodi in lucerna; affollatìssima è tutta la spiaggia: sul cassero un calpestìo concitato e in senso diverso, poi reclamazioni a cui si risponde dalla parte del popolo con fischiate non interrotte; un battere di sciabole, uno sbatacchiare di porte.... pur troppo non vi era più dubbio alcuno, il grande atto si era consumato, e gli eroici campioni del Regio Governo Italiano potevano annoverate una gloria di più tra tutte le altre che li ha resi famosi.
Ei m'accenna col dito alle turbe e grida: Quegli è il colpevole, quegli il ribelle che ardisce resistere all'autoritá, stimare i moderni, non adorare gli antichi. Guai se il mondo uscisse di pupillo e l'ascoltasse! Urlate, o turbe: fischiate, percuotete, uccidete. Lo scellerato pretende che si ragioni!
V'attendeva a riunir la parte ghibellina piú che mai sfasciata, quando morto Federigo d'Austria, e movendosi i fratelli di quello, egli Ludovico corse a Germania , e sparí colle fischiate di tutta Italia, lasciando senza capo la parte ghibellina, a cui era morto l'anno innanzi Can della Scala.
Oh che mortificazione! oh come tutti lo dileggerebbero! oh che amaro sogghigno di sprezzo avrebbe scoperto sulle labbra della Principessa se avesse osato guardarla! oh che fischiate gli toccherebbero! oh come gli sarebbe rinfacciata la nascita ignota e la povert
In teatro ho veduto degli orrori. Qualche volta il pubblico, anche quello dei teatri meglio frequentati, diventa canaglia. Tengo nota di molti scandali avvenuti sotto i miei occhi a Milano ed altrove. Mi limiterò a citarne uno solo, che dopo quello delle fischiate e delle invettive toccate a quell'insigne letterato italiano che portava il nome di Ugo Foscolo, vuol essere annoverato fra i più mostruosi. Era promessa al vecchio teatro Re la rappresentazione di un nuovo dramma intitolato: L'indomani dell'ebbro, e n'era autore quel bravo e modesto Giacometti, il quale, per molti anni, sotto i rigori della dominazione austriaca, non aveva mai cessato di tener fermo a scrivere pel teatro. Il dramma doveva avere sette atti, o sette quadri, che si voglia. La gente era accorsa numerosa. Si alza il sipario la scena rappresenta una bettola, qualche cosa di somigliante ad un assommoir, dove operai e popolani d'ogni risma stanno bivaccando. Il protagonista non tarda a comparire. Si comprende. È un marito della classe lavoratrice, forse un buon marito, un buon padre famiglia, che viene a spendere nell'orgia dei bevitori il salario della settimana. Lo spettacolo della bettola non è molto attraente. Gli attori, mezzo ebbri, si presentano scamiciati e parlano un linguaggio che si accosta molto a quello usato dallo Zola nel suo celebre romanzo cui la Francia ha fatto l'onore di oltre settanta edizioni. Non si tratta che di un prologo; all'autore necessita di far ubbriacare il suo protagonista; il vero dramma dovr
Minacciano fischiate!... legnate!... E un risolino, un certo tono di superbietta, tradivano l'interna compiacenza. Piuttosto di venire a Primarole a mani vuote, dovevate rimandar la festa!... mormorò il Fontanella; non vi ha detto niente il Brunetti? Il Brunetti? Il Bizzarelli? Non sono più che gemiti in sembianze umane!
Venivano in seguito di mano in mano altre carrozze di senatori, e mentre lentamente io montava le scale, udii urli e fischiate non prive di minacce, colle quali gli altri senatori erano ricevuti ed accompagnati.
Figlio di un cane!... Accidenti a te e alla Francia... Strilla l'offeso e un concerto di fischiate si fa udire per quell'aure.
Mi fischiate?... Alzate la voce!... Non ho udita l'ingiuria! Più forte! Che cosa? Ambiziosi?... Certamente! Siamo degli ambiziosi, noi, perchè non vogliamo strofinarci ai vostri fetidi velli, o gregge puzzolente, color di fango, canalizzato nelle strade antiche della Terra!... Ma «ambiziosi» non è la parola esatta!
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