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Aggiornato: 14 maggio 2025


Li ho veduti questa mattina... magri, spettrali, curvi, camminavano lentamente sotto le volte basse dei fogliami... per spiarmi! Le donne sono più macilente degli uomini. Non hanno la forza di portare i loro bambini a cavalluccio!... Tristi spodestati sognano la loro bella citt

Perocché, ne l'entrar, quella soperba, pallida in volto, magra e macilente, con voce altéra minacciante acerba seguivami gridando: Mai vincente uomo non fia, se l'animo non serba a' miei flagelli forte e paziente! Io allor m'offersi al suo comando, e presto scorro di qua di , unqua m'arresto. Tentatio.

A tal vista Edmondo si avvicinò, e vista la faccia smunta e macilente di quel giovane infelice domandò alla folla che gli era accaduto. È ubbriaco, dicevano gli uni; è uno stratagemma per carpirci qualche soldo; è colto da apoplessia, dicevano gli altri.

»Pallido il volto, il corpo ha macilente, «E mal disposto e rugginoso il dente, «

73 Pallido, crespo e macilente avea Alcina il viso, il crin raro e canuto, sua statura a sei palmi non giungea: ogni dente di bocca era caduto; che più d'Ecuba e più de la Cumea, ed avea più d'ogn'altra mai vivuto. Ma l'arti usa al nostro tempo ignote, che bella e giovanetta parer puote.

Invece entrando, vide una corsia lunga lunga, con un altare in fondo come una chiesa, ed una sfilata di letti, quasi tutti occupati da figure macilente con un berretto bianco; vide le monache con quella vestitura stravagante, che passavano, come ombre, di letto in letto, parlando piano, e fermandosi appena; udì quel rumore triste di tossi, di rantoli, di scodelle urtate, di lamenti, ripercosso dalle vôlte immense; ed ebbe paura.

LA «GELOSIA» FA IL PROLOGO. So ben ch'ogniun di voi che mi vedrá cosí vestita di giallo, con faccia cosí pallida e macilente, con gli occhi sbigottiti e fitti in dentro e co' giri d'intorno lividi, con questi faci, serpi e stimoli in mano, desidererá saper chi sia e a che fin qui comparsa, rappresentandosi agli occhi vostri piú tosto una sembianza tragica e mostruosa che convenevole a' giochi e feste della comedia che aspettavate.

Mentre i furbi angeletti in queste voci Disertavano il cielo, e l'umanata Senese, avvinta dal più dolce amplesso, Primamente sentía la vita intera, Su l'antica di Pio ferrea cervice, Come sinistro augel, striscia la Morte. Abbandonato su'l gelido letto Luccicante di frange e di cortine, Rabbiosamente egli vaneggia: Urlate, Accorrete, soccorso! Il ciel, la terra, L'inferno tutto ai cenni miei! Demòni, Angeli, a voi: la forte anima mia Per un anno di vita! I miei nemici, Gli usurpatori impenitenti al mio Piede un istante, e poi morir! Comparve Pallido, immoto, macilente un Frate Sovra la soglia: A questa Croce atterra L'orgogliosa tua fronte! Chi sei tu? Che vuoi? Chi innanzi mi ti tragge? A l'ira Non mi sforzare! A la piet

Poi la testuggine le rallegrò i giorni della convalescenza. E come l’animale era estenuato dal digiuno, ed era tutto aridamente pelloso, Anna vedendosi macilente, e sentendosi anch’essa affievolita, provava quella specie di appagamento interiore che noi proviamo, quando una stessa sofferenza ci accomuna alla persona diletta.

Ma non vi era. Una giovine macilente che tesseva sola sola in una specie di cantina, facendo un rumore assordante col suo vecchio telaio a mano, vide il medico e smettendo un momento il lavoro, gli gridò dal finestrino: La cavallante è laggiù a filare, vicino ai gelsi. Ei la scorse subito. Sedeva su una carriuola arrovesciata e filava all'ombra di un gelso. Senza addarsene egli affrettò il passo.

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