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MASTICA. Questo ventre è che te la porta. PROTODIDASCALO. Dunque bisogna invocar: «Iuno Lucina fer opem», che tu partorisca, o chiamar un lanista che ti squarti per cavarnela fuori? MASTICA. Anzi mantenermelo grasso e grosso, onto e bisonto. LAMPRIDIO. Mira che gran ventre che ha fatto!

Ei talor flagellando in tempi duri Di severo Signor prende sembianza, Perchè del nostro errar fatti sicuri Apprendiamo invocar la sua possanza. Or tu, reina, sollevar procuri Con arme e con tesor nostra speranza; Caduche forze; e per le vie del mondo Vuoi fornir tuoi disegni; ed io rispondo: XLIX

Il signor Giacinto, alzando gli occhi dal piatto, slanciò uno sguardo severo a sua moglie che, per eccesso di zelo, comprometteva la causa comune. Che mutar posto d'Egitto? protestò la sofferente con inusata energia. -O che non è lo stesso?... Io sto benissimo dove sono. E quasi per invocar protezione la florida signora si strinse di più al suo vicino. In quella entrò la cameriera col dolce.

La destra porge caramente, e poi L'inchina: e dice il Rodïano appresso: Inclito sangue de' più forti eroi, Per nostro scampo a noi dal Ciel concesso, Se, pugnando Ottoman, da' furor suoi Doveva in guerra rimanermi oppresso, Io per far scherno a la miseria rea Qual miglior destra unqua invocar potea?

Il sole, tramontato appena dietro le maestose e lontane cime del monte Rosa, rifletteva una luce fuggevole sulle candide e leggiere guglie del Duomo; ma vestiva d'un raggio più sfavillante e quasi di fuoco l'aurea statua della Madonna che dalla guglia più sublime pare invocar la protezione del Cielo sull'ampia sottoposta citt

A tempo per ben discernere nella tormenta rossa, e, malgrado il suo orrore per il sangue, invocar la guerra contro i barbari, come la sola via di onore aperta all’Italia. Ma nulla volle vedere più. In una pallida alba di gennajo, stesa sul letto d’una camera umile come una cella, volse in silenzio la testa contro il muro

Ed io me ne rallegro davvero colla terra bella e gentile che avrei invocata da Dio per patria mia, se l'uomo potesse prima di nascere invocar la patria ch'egli vorrebbe. Giovinsi dunque santamente della nuova fortuna i letterati. Trattino le loro quistioni con quell'ardore che viene dall'anima innamorata del vero; ma non s'irritino delle opposizioni.

Mal di filosofia t'usurpi il vanto, Per insegnarmi il tuo esecrando scherno Sull'alte mire del tre volte Santo! Io caddi al par di te dal regno eterno, Ma non basso; e se mi curvo al suolo, Non è per invocar fango ed inferno, Bensì lui, che raddurmi al ciel può solo! Bibite ex eo omnes. Uom, chi sei? Non t'inganni l'argilla Ov'hai stigma d'obbrobrio e di morte.