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Il legislatore, nell'articolo oggi invocata non ha inteso di sancire disposizioni penali per la difesa dell'innocenza dei giovanetti, dei minorenni, come è stato detto anche dalla pubblica accusa, per una ragione molto semplice: perchè tra pudore e innocenza c'è una antinomia assoluta. Si tratta di due criterî che sono soltanto in rapporto di antitesi.

Quando Israele prostrato sul sepolcro di Mosè, e bagnando di pianto quelle sacre zolle, avesse supplice invocata la potente intercessione del santo uomo presso la Divina Giustizia, affinchè il tremendo destino fosse mutato, come avrebbe potuto la stessa Divina Giustizia respingere quel santo intercessore?

Un atto c'era, che avrebbe potuto esercitare una immediata azione sedatrice: una amnistia pronta e intera, ch'era attesa e invocata da tutti come caparra di una nuova êra riparatrice, che andava ad iniziarsi.

Dopo dieci minuti di attesa terribile, l'Albani sentì piovere sulla fronte uno gocciola refrigerante. Era la stilla invocata dal dannato Epulone... Il giovine levò al cielo uno sguardo più eloquente di ogni parola... e quello sguardo era l'inno di riconoscenza, era l'omaggio dell'intelligenza subordinata, che rimonta alla sorgente divina da cui emana e dipende.

questa sublime speranza era un inganno; poichè in un giorno inaspettato, impreveduto, madame la marquise fu quella che aveva per tanto tempo invocata e desiderata Giovanni Serra e in quel giorno ella lo amò, con tutto il suo cuore, con tutta stessa. Non più di un giorno: ma completamente, come per una vita intiera.

Uno andò a chiudere per bene gli usci perchè nessuno stridor di molla o di cardini venisse a sturbar la voce invocata; dietro il banco si cessò di ripulir chicchere e cucchiaini, e la padrona, raggomitolato il grembiale e assicuratolo alla cintura per di dietro, venne a collocarsi nell'uditorio, a rispettosa distanza, s'intende. S'udiva il passo delle mosche che gremivano il soffitto.

Clara camminò un poco accanto a lui: poi guardando gli alberi di villa Borghese, dalla terrazza, gli disse la gran frase: Dunque, si finisce? Ah egli si era creduto più forte! Si sentì vacillare, non potè rispondere. Che avveniva, dunque, in lui, di contradittorio, di bizzarro, che questa soluzione tanto da lui invocata, ora gli faceva orrore?

Giù nella via, appoggiato al muro di contro al balcone, aveva veduto Fausto, colla faccia alzata verso di lei, che l'aveva aspettata, che la guardava fissa co' suoi grandi occhi innamorati. Quella dichiarazione tanto aspettata, tanto invocata, che nessuna parola aveva potuto esprimere, che nessuna dimostrazione era valsa ad affermare, ora era detta, chiara, appassionata, irrevocabile.

Il tristo dono della vita non si ritoglie mai a tempo. Gioisci? Muori. Ti strazii? La morte invocata non VIENE. Tutto è martirio! Ugo! Ugo, tu piangi? Se Bonello venisse quassù? Tu hai la scure: io so pregare Iddio. Tu non temi l'ira del cielo, perché tu sai che in cielo Dio è l'amore: io temo quella degli uomini, perché in terra Dio è l'oro!

Ma quando nel suo canto nominò alfine d’Amalfi la contessa, corse nel pubblico un fremito. La contessa era desiderata, invocata. Chiese Don Giovanni Ussorio a Don Antonio Brattella: