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Aggiornato: 27 giugno 2025
ESSANDRO.... Entrato che fui dentro, tu ben sai con quanta diligenza abbi servito la casa, e principalmente la mia divina padrona; sí che in poco spazio di tempo le son divenuto cosí grato che sempre ragiona meco: m'ha scoverto tutti i suoi segreti e postomi tutte le sue cose in mano, non vuole che altri la spogli e la lavi, mi bacia e mi fa tante carezze che, se fossi nella mia forma, non le saprei desiderar maggiori....
E poi m'ha mandato un suo abnepote o trinepto a minacciarmi, se non mi parto fra mezza ora, di voler uccidermi. GERASTO. Che cosa è trinepto? NARTICOFORO. Mon sapete voi la linea delia consanguineitá? «Est nepos cuius relativum est avus, sic proavus cuius relativum est pronepos, sic abavus cuius relativum est abnepos». GERASTO. Non mi curo saper questo io.
Oh Dio, è possibile? gridò Maria nel leggere le prime righe di questa lettera. E quando l'ebbe finita, ridomandò con voce affannosa e tenendosi alla spalliera d'una seggiola: Ma è vero dunque, ma perchè non m'ha detto nulla? Si calmi, cara Maria rispose Roberto.
A mia mi sta vinennu l'irritazioni! No, permettiti: non è cosa ca po' finiri accussì, chista! Cca D. Liddu m'ha pistatu un itu, e si non mi dimanna scusa, avi l'obbligu d'attaccarimicci un fazzulettu. Vi cci attacca macari un cuddaru c' 'a ciancianedda, si vi fa piaciri! Mi pari ca mi pigghiau!
Siccome io insistevo, lei m'ha detto: «Tu mi farai sognare tutta notte di quelle bestie.» Ma che bestie? dico io. Cosa credi che siano i millimetri? E lei m'ha risposto: «Oh Dio, saranno i bambini o i parenti dei centopiedi». Nancy scusò la sua piccina descrivendo a Fräulein la scuola che aveva frequentato nella Settima Avenue. La governante ne fu addolorata.
solvetemi, spirando, il gran digiuno che lungamente m'ha tenuto in fame, non trovandoli in terra cibo alcuno. Ben so io che, se 'n cielo altro reame la divina giustizia fa suo specchio, che 'l vostro non l'apprende con velame. Sapete come attento io m'apparecchio ad ascoltar; sapete qual e` quello dubbio che m'e` digiun cotanto vecchio>>.
VIRGINIO. Come non dice il vero? Ella m'ha per infin detto ch'ella sta per ragazzo con un gentiluomo di questa terra e che egli non s'è ancora accorto ch'ella sia donna. CLEMENZIA. Potrebbe essere ogni cosa; ma, per me, non lo posso credere. VIRGINIO. Né io non lo posso credere che non la conosca per donna. CLEMENZIA. Non dico cotesto, io.
Anzi 'l desio onde 'l vostro valor m'ha l'alma accesa mi mosse a ragionar de i vostri onori. Tornate, o sante Dive, a i vostri allori.
Non c'era? C'era! E non l'hai condotto con te? M'ha mandato via! M'ha risposto: «Va bene! Ho sentito!...» Gli ho detto che lo aspettavo giù, con la carrozza; m'ha risposto: «Vattene, torna a bordo, sono buono di venire da me!...» Nonostante, ho aspettato un pezzo.... Poi ho avuto paura che si facesse troppo tardi.... Ho lasciato la carrozza al cancello, ne ho presa un'altra....
SULPIZIA. Or che lo sdegno m'ha tolto quel velo dagli occhi, che cieca mi rendeva, e conosciuti i tuoi tradimenti, ti vo' fare ammazzare, e poi ammazzarmi io ancora; e mi consolarò nella mia morte con la tua morte.
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