Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 27 giugno 2025


Ma intanto che egli s’era posto a sedere sopra un masso vicino, le donne avevano scorto che portava con un musicale strumento. Sicchè vaghe com’erano d’udire qualche armonia; rara sorte in que’ poggi, se non fosse stato talora il suono del liuto di madonna Selvaggia, da qualche tempo però tanto meno frequente; fu un muoversi tutte e far pressa e preghiera al buon Romeo di toccarne le corde. Di che ei per la cortesia ricevuta volle subito compiacerle, aggiungendo che avrebbe anche tentato di far loro udire una certa canzone. Allora esse gli si misero in cerchio, e posarono al piede i brocchetti. Trepidanti poi, le più giovani in specie, per l’atteso piacere, ma pur raffrenando la naturale allegria, s’imposer silenzio, e non intesero che ad ascoltarlo. Sicchè ei levatosi in piè, e toltosi dal fianco il liuto, e trattone un breve preludio, su flebile arpeggio, in questa guisa cominciò a cantare: Son Romeo che mari e monti Notte e finor varcai. Strani casi ed ho racconti Che palesi non fur mai: Vera e mesta istoria è questa Che narrar da voi s’udr

Chi avesse posto il piede nella sua stanza, senza saperne altro, avrebbe al certo potuto indovinare chi egli fosse e che facesse. La sera prima, nella gran sala ducale dove erano intervenuti tutti i cortigiani del Conte di Virtù, il fiore de' cavalieri e delle gentildonne milanesi, egli s'era fatto applaudire col suo liuto e col suo canto.

La notte era burrascosa: il vento soffiava veemente; le ore passarono: Emilia udì appostar le sentinelle. Di a poco, una fioca melodia traversò l'aere; riconobbe il suono di un liuto accompagnato da' queruli accenti d'un uomo. Essa ascoltava sperando e temendo; ritrovò la dolcezza armoniosa della voce e del liuto, che gi

Il giovinetto proseguì, accompagnandosi cogli accordi del suo liuto:

Il sole era scomparso dietro le vette de' monti, e le loro cime più alte non ne ricevevan più la luce; Emilia, trattenendosi ancora nella torre, vi si abbandonava a' suoi pensieri. Udendo camminare, sussultò, e guardando abbasso, riconobbe Bonnac. Ricadde nella meditazione, e dopo alcuni momenti, ripreso il liuto, cantò la sua aria favorita. Tornò ad udir rumore di passi; ascoltò: salivan la scala della torre. L'oscurit

A refrigerio dell'afflitto, or , or no, secondo soffiava il vento, un preludio dolcissimo sul liuto veniva a dilettargli le orecchia: l'anima però non gli dava ascolto, come quella che gemeva oppressa sotto terribile sensazione; ma quando vi si aggiunse una voce melodiosa di arcana mestizia, voce che con la prestezza del baleno ricercò, vellicò, suscitò, quanto di soavi memorie e di dolcezza di affetto stava riposto nel cuore di Manfredi, egli declinava lentamente «il capo tra le mani, e piangeva: bene erano coteste lacrime di quelle che solcano le guance su le quali trascorrono, di quelle che si assomigliano a gocce d'olio versate sopra ferro rovente, ma pianse.

Nell'intervallo, la musica cessò; Emilia riprese coraggio, e si avanzò, sebben tremando, verso la peschiera, ma non ci vide nessuno: il liuto giaceva sul tavolino, e tutto il resto stava come ce lo aveva lasciato. Emilia principiò a credere di avere inteso un altro istrumento, ma si ricordò benissimo di aver lasciato, nel partire, il suo liuto vicino alla finestra; si sentì agitata senza saperne il motivo; l'oscurit

Una sera che col liuto errava a caso sul lido favorito, entrò nella torre. Salita una scala a lumaca, trovossi in una stanza meno rovinata del resto. Di l

Mia cara lampa, io ben sperai che al fuoco Avrei della tua fiamma ancor potuto Toccar le corde coll'antico gioco E cader sul mio povero liuto. Alla tua luce avria la stanca mano Scosse l'ultime note e men dolente Saria finito il salmo della vita. Or che sei spenta erra la man smarrita Nel desolato buio eternamente A ricercar le vecchie corde invano.

La coscienza antica e sorda Più non ha che questa lenta Delle sette ultima corda: Se a temprar l'affetto e il canto Una mano non si attenta, Onde scorra agile e pia Della vita l'armonia, Sul liuto, ahimè! del core Il dolor va senza pianto, Senza voce erra l'amore. Anno 1885

Parola Del Giorno

s'alceste

Altri Alla Ricerca