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La scena avea luogo in una stanza a vôlta ad uso di cantina e profondissima, per modo che al di fuori appena poteva sentirsi quello strepito, e se pure intronava qualche orecchia, non era nuovo che simil frastuono si partisse da quel lupanare.

Un altro, che forata avea la gola e tronco 'l naso infin sotto le ciglia, e non avea mai ch'una orecchia sola, ristato a riguardar per maraviglia con li altri, innanzi a li altri apri` la canna, ch'era di fuor d'ogni parte vermiglia, e disse: <<O tu cui colpa non condanna e cu' io vidi su in terra latina, se troppa simiglianza non m'inganna,

Un altro, che forata avea la gola e tronco 'l naso infin sotto le ciglia, e non avea mai ch'una orecchia sola, ristato a riguardar per maraviglia con li altri, innanzi a li altri apri` la canna, ch'era di fuor d'ogni parte vermiglia, e disse: <<O tu cui colpa non condanna e cu' io vidi su in terra latina, se troppa simiglianza non m'inganna,

Da indi, si` come viene ad orecchia dolce armonia da organo, mi viene a vista il tempo che ti s'apparecchia. Qual si partio Ipolito d'Atene per la spietata e perfida noverca, tal di Fiorenza partir ti convene. Questo si vuole e questo gia` si cerca, e tosto verra` fatto a chi cio` pensa la` dove Cristo tutto di` si merca.

Astolfo con costui levò le some, per ritrovarsi ove la Fama canta, che d'intorno n'ha piena ogni orecchia, ch'in Damasco la giostra s'apparecchia.

Questo parbe che volesse dire Pavolo, dicendo: «Occhio non può vedere, orecchia udire, cuore pensare quanto è il dilecto e 'l bene che riceve, e ne l'ultimo è apparecchiato a quelli che in veritá m'amano». Oh quanto è dolce la mansione, dolce sopra ogni dolcezza, con perfecta unione che l'anima ha facta in me, che non ci è in mezzo la volontá de l'anima medesima, perché ella è facta una cosa con meco!

PEDANTE. I vini dunque sono auriculati? LARDONE. «Vin d'una orecchia» è quello che è eccellente, che quando l'hai bevuto, va in testa e inchini la testa sopra alla spalla; ma quando si scuote la testa dall'una parte all'altra, è segno che non val nulla. Oste, poni dell'altro vino. PEDANTE. Che rumore è questo che fai con la gola, glo glo, quando ingiotti?

Da indi, come viene ad orecchia dolce armonia da organo, mi viene a vista il tempo che ti s’apparecchia. Qual si partio Ipolito d’Atene per la spietata e perfida noverca, tal di Fiorenza partir ti convene. Questo si vuole e questo gi

All'ultimo ti fa' una succhiata de mostacci ammolliti nel detto liquore, perché ti servirá per una seconda bevuta, per un sciacquadente. PEDANTE. Presto, che stai addormentato sul bicchiero. LARDONE. Metti pian piano il vino, di grazia, per vita tua, ché vorrei piú tosto sparger tutto il mio sangue che n'andasse una goccia per terra. Questo è vino d'una orecchia.

Il curato messe il capo sotto le lenzuola, e si turò le orecchia con le coperte per non udire cotesta persecuzione. La mattina don Cirillo, quando si levò, guardò prima il cielo, e poi sott'occhio Verdiana; quello gli prometteva una buona, questa una trista giornata.