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Aggiornato: 6 luglio 2025
«Cara speranza» c'era sempre; e le lettere si somigliavano tutte; ma l'Amalia esultava, si torceva le mani durante la lettura per comprimere le grida di piacere. Poi pigliava il foglio e saltava in mezzo al gruppo d'amici che si erano stretti intorno, e si agitava tanto, che l'aureola degli spilloni minacciava di strapparle, nella violenza dei rimbalzi, quei pochi capelli che la reggevano.
Si provò a ripigliar l'Eneide e proseguir la lettura; ma il primo emistichio che gli cadde sott'occhi «Et vera incessu patuit Dea» non fece altro che richiamarlo all'argomento della sua contemplazione, e ricondurgli lo sguardo sotto quell'albero di pino.
A mano a mano che Mattia avanzava nella lettura uno strano rimescolio si faceva dentro di lui, e quando fu giunto alla fine sentì così ardente il viso per il sangue che v'era affluito, che durante alcuni istanti rimase immobile, fissando sempre la carta, come avesse provato, un'esitanza a rialzare il capo e ad incontrare lo sguardo del suo interlocutore.
«Data da Genova, addì 21 novembre 1447. Messer Pietro, in quella che il marchese Galeotto leggeva la lettera, stava immobile al suo posto e in apparenza sbadato; ma non perdeva un moto, anco il più lieve, dell'aspetto di lui, e gli appariva manifesto come quella lettura lo avesse colpito.
Una sera di settembre, mentr'era seduta nel suo seggiolone, ascoltando la lettura, che Loreta le faceva secondo il solito, del Giornale di Udine, chiuse ad un tratto gli occhi lasciandosi sfuggire un gemito e sarebbe caduta a terra se la giovane rapidamente non fosse sorta a sostenerla.
LARDONE. Al pedante l'è stato tolto il salario della lettura in Salerno, ed egli vuole andarsene in Roma: e questa sera con la figlia e la balia se ne vengono in Napoli; ed io vado innanzi, al Cerriglio, col tedesco ad apparecchiar la cena.
È una bella immaginazione; disse Fior d'oro. Non c'è altro di spiacevole che la tua deliberazione di rimandarne la lettura ai giorni della nostra vecchiaia. Perchè non leggere fin di stasera il grazioso racconto? Ne godrebbe anche la mamma, che è tanto felice di stare a sentire. Eh, perchè no? rispose il capitano Fiesco.
Lavoratore instancabile, fino agli ultimi suoi giorni era solito dedicare tutte le ore del mattino a compilare articoli per le nostre pubblicazioni, per quelle dei Clubs esteri, o pei giornali quotidiani, e nel pomeriggio si dedicava alla lettura, specialmente di libri e giornali stranieri.
Bisogna allontanare dai giovanetti le occasioni che possono trascinarli, come la lettura di romanzi, la vista di pitture o di incisioni indecenti, i teatri dove si danno produzioni immorali o leggiere, e tutto ciò che può accendere l'immaginazione loro. Le giovinette che raggiunsero la pubert
Ho detto che il Pallavicini era giovane assai. Egli avea certamente nudrita la sua mente con la lettura di Plutarco e di Tito Livio, e imparatovi come i grandi uomini dell'antichit
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