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Aggiornato: 25 giugno 2025
Mi ha detto che era un galantuomo, un lavoratore, un uomo che andava piuttosto in chiesa che all'osteria.... Cosa potevo sperare di meglio, poveretta come ero?... Tuttavia avrei detto di no... perchè mi dava troppa soggezione con quell'aria... Ma quando la mia mamma ha insistito, non ho più saputo cosa dire; ho lasciato che facesse lei.
Ascoltatemi! Bravi operai! Ascoltate la parola di un amico.... di un fratello! Domani riceverete il saldo della paga! Anch'io sono un lavoratore come voi! La parola di un lavoratore è.... intemerata! Date la vostra fede a chi vi ha dato il cuore, la vita!... Rientrate nella calma!... Rientrate nella pace delle vostre case! Domani riceverete il saldo, e un'anticipazione sui lavori futuri. Chi ha combattuto, soldato del popolo, chi ha dato il sangue per la libert
Cercava con l'occhio ansioso il suo Sandro. Dov'era?... perchè non riesciva a discernerlo? Nessun lavoratore era come lui alto; nessuno aveva il personale svelto e maestoso per cui egli faceva così bella figura quando andava in citt
Self-mademan del giornalismo italiano, egli si è scelto un motto inglese adatto alla sua pertinacia di lavoratore: time is money il tempo è danaro. Con una testa costantemente in eruzione e convinto che «la volont
Se egli si scioglie per affecto che non sia nella caritá del proximo, egli ci è legato per necessitá. Unde tu vedi che l'artefice ricorre al lavoratore, e il lavoratore a l'artefice: l'uno ha bisogno de l'altro, perché non sa fare l'uno quello che l'altro. Cosí el cherico e il religioso ha bisogno del secolare, e il secolare del religioso; e l'uno non può fare senza l'altro.
Ogni creatura che ha in sé ragione ha la vigna per se medesima, cioè la vigna de l'anima sua; della quale la volontá col libero arbitrio nel tempo n'è facto lavoratore, cioè mentre che elli vive. Ma poi che è passato el tempo, neuno lavorío può fare, né buono né gattivo; ma mentre che elli vive può lavorare la vigna sua, nella quale Io l'ho messo.
Aveva dissodato il terreno, lo aveva concimato, seminato, lavorato; lo aveva bagnato coi suoi sudori e costretto a dare quanto poteva: pane a sè, ai propri figli. Il suolo, grato per quelle cure, per quei lavori assidui, non si era rifiutato di mantenere l'onesto lavoratore ed egli si era trovato bene in quel bell'angolo d'Umbria.
A chi gli avesse fatta osservare quest'ultima contraddizione e cioè, ch'egli fosse sortito da natura per essere piuttosto quello che i Francesi chiamano un homme de loisir che un gran lavoratore egli avrebbe recisamente negato, e gli avrebbe risposto che nessuno forse, a questo mondo, s'era meno divertito di lui, e nessuno poteva vantarsi di avere lavorato più di lui. E bisognava credergli. Ma è da notare che, prima la spinta della necessit
Ed ella chiama Eparo lavoratore ivi a caso per farsi aiutare: il che dimostra l'avarizia di Girifalco che non teneva famigli. PILASTRINO, ORGILLA, EPARO villano. PILASTRINO. Orgilla! o Orgilla! ORGILLA. E che vuoi, Pilastrin? PILASTRINO. To' questa robba. Non morrem giá di fame. ORGILLA. Oh! Oh! Puon mente. Ve' quanta robba! Oimè! Mi faccio il segno. Che vòl dir questo?
Io gli poto, acciò che faccino molto fructo, e il fructo loro sia provato e non insalvatichisca. Sí come il tralcio che sta nella vite, che il lavoratore il pota perché facci migliore vino e piú; e quello che non fa fructo taglia e mecte nel fuoco.
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