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Giungemmo col sole alto alla vetta del monte, e dopo una breve fermata scendemmo a visitare i laghi. Quello della Ninfa mi piacque moltissimo, forse perchè aveva una leggenda, che il capo della scorta ci raccontò.

Sorse un da questo ponte la popolar leggenda di san Cetteo liberatore; e il santo annualmente vi si ferma nel mezzo, con gran pompa cattolica, a ricevere le salutazioni che dalle barche ancorate mandano i marinai.

Il sodalizio venne riformato di sana pianta, pur tenendosi a base gli antichi statuti. L’aquila senatoria palermitana con uno sciame d’api nel petto ed il motto: Libant et probant, e la leggenda: Accademia palermitana del Buon Gusto. Sub auspiciis S. P. Q. P., ne divenne la insegna. Una lapide fu inaugurata nel Palazzo a memoria della larga ospitalit

La leggenda non ha nulla da dirci intorno a ciò; la cronaca sola ci racconta che ne' primi anni del dominio di casa Savoia quella via sotterranea fu chiusa perchè le claustrali non avessero modo di frodar la gabella. Oh secolo decimonono, secolo di prosa!

In sostanza, il montanaro è poco immaginoso. Parlo, ben inteso, del popolo: di quelle classi sulle quali non può, o pochissimo, l’educazione e l’artifizio letterario; le sole presso le quali trovandocela, la leggenda sarebbe genuina e saporita.

Che storia è questa? diss'egli. Forse un avanzo dell'antica mitologia? Non saprei dirle, signor conte; rispose Don Pietro. Si dice la Ninfa, e potrebbe dirsi la Fata, la Sirena, l'Ondina, od altro di consimile, perchè son tutte forme diaboliche della stessa famiglia. Ma c'è una leggenda? riprese Gino.

Una strana leggenda circola nei giornali sopra Emilio de Girardin, Da quando giovinetto ebbe i primi sogni di gloria egli non chiuse più la porta del proprio appartamento. Una notte un amico va a trovarlo per un bisogno improvviso. Suona, il portinaio della casa gli apre, infila correndo le scale, arriva all'uscio di Girardin: è socchiuso. Un sospetto lo turba, ma non si ferma, entra.

Il vecchio cavaliere sorrise beatamente, fece la ruota, ma non rispose verbo. Quando sono accusati di galanteria con molte, e di galanteria fortunata, s'intende, i Lesarini non rispondono mai. Confermare non possono; negare non vogliono; perciò lasciano correre, felici abbastanza che, in mancanza di storia, una leggenda si formi.

Il sole era sereno; le due rive si rispecchiavano in fondo abbracciandosi; alcuni ramoscelli verdi e alcune ceste di giunchi natavano nel mezzo della corrente, come simboli pacifici, verso il mare; e le barche, aventi quasi tutte la mitria di san Tommaso dipinta per insegna in un angolo della vela, avanzavano così nel bel fiume santificato dalla leggenda di san Cetteo Liberatore.

Ciò basti, se non alla storia, alla leggenda del Piccolo San Bernardo e scusi gli abitanti delle terre vicine, se chiamano: Cerchio d’Annibale, un cerchio druidico, tuttora visibile sulla spianata presso l’Ospizio.