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Perchè nel popolo c'è la leggenda che il Guido avesse l'abitudine d'improvvisare un quadro al giorno, per pagare i suoi debiti. L'altro ieri vidi uno di questi ambulanti, che portava gravemente una sacra, ma orrenda imagine, su cui aveva appiccicato questo cartellino: Guercino da Cento. Un collega maligno: D

Sopra il portone della casa un'insegna di latta verniciata che strideva al vento continuo che soffia dai monti, portava scritta, sotto un corno da caccia dipinto, la leggenda: Albergo della Posta.

Il più strano in questo sviluppo della leggenda napoleonica è la cooperazione dello straniero. La lega delle corti legittime e delle forze nazionali, che aveva abbattuto l'imperatore, si sciolse di botto dopo la vittoria. La lotta pel diritto delle nazioni si chiuse con una ripartizione di paesi, che a mala pena era meno arbitraria della trasformazione della carta geografica fatta da Napoleone; la guerra per la libert

Il veterano Tutta sapea di quelle tibie infrante L'epica istoria, e ballottando i crani Nella tremula man, tutta mi sciolse La leggenda dell'odio ch'ei ricanta Per quattro marchi ed un bicchier di birra Com'è descritta in violente note Sopra la scorza logora dell'ossa.

Intorno ha l'epigrafe . S . SIMEON . IVSTVS . PROFETA. Al rovescio è il solito leone di S. Marco in gazzetta chiuso da cerchio di perline e attorniato dalla consueta leggenda . + . S . MARCVS . VENETI. Il peso de' pochi esemplari che ne ho esaminati varia da k. 7. 2 a k. 8. 3; il disegno e il conio ne sono trattati con molta perizia; il diametro è di m. 0,018.

I tre fratelli Catillo, Cora e Tibur o Tiburto erano figli di Anfirao di Argo; venuti dalla Grecia in Italia, costruirono Tiburi o Tivoli. Cora fu anche, a quanto si dice, il fondatore di Cori: questa è la seconda leggenda sull'origine della citt

Me ne dispiace per voi, conte mio, ma non è leggenda niente affatto. Pura storia e tragica anche troppo.... E la riepilogò brevemente.

⁵⁴ Ecco una bella leggenda colla quale i nostri Dottori vollero constatare la punizione che Dio inflisse ai distruggitori della sua Casa, e dipingere l’orgoglio satanico di quell’uomo che colla più abbietta ipocrisia, o per la sua morte a tempo (immaturamente) come vogliono dottissimi critici moderni seppe ottenere un titolo tutt’altro che meritato. Forse si sapr

La bella Ginevra dagli occhi verdi non aveva dunque un briciolino di cuore? Al suo nascere, come a quello d'una principessa da leggenda, aveva assistito una fata benigna, che le aveva dato la bellezza, l'ingegno, la ricchezza, la nobilt

Fausta di Montegalda, la quale ancora non poteva persuadersi che «quella stracciona» fosse una rivale, s'era involontariamente prestata a diffondere la leggenda. La ragazza si faceva chiamare Loredana e prendeva un bagno nel latte ogni mattina; mangiava fragole tutto l'anno, e il povero Flopi spendeva un patrimonio per procurargliele durante la stagione invernale.