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Così Valeria vide esaudito il suo voto. Sua figlia era un genio. E un genio riconosciuto e glorificato come solo i paesi latini glorificano e riconoscono i proprii grandi. Nancy passò dal soave crepuscolo della puerizia all'abbagliante clamore della celebrit

Trasse ella dunque dalla pecora il primiero nome di «pecunia» appresso i latini, che da' greci fu detta «nomisma» da «nomos» , che «legge», o «pubblica determinazione» vuol dire, onde hanno poi anco i latini fatto «nummus»; e fu detto anco «peculio» l'avere di ciascuno, cosí in moneta come in altre cose valutabili, con tanto maggior ragione, quanto di que' tempi in poco altro consistevano le ricchezze de' romani che in gregge e mandre.

Latini e Greci, babbi e nonni per noi, hanno dato al mondo l'esempio di un'arte viva e gagliarda, tutta umana nella sua purezza, tutta elegante e serena nella sua gravit

I latini, preponderanti di autorit

Non ve lo contesto, quando penso a certi deputati dei paesi latini i quali dicono ai loro elettori: «Studierò la questione, agirò secondo la mia coscienza...» quasi che venissero mandati al Parlamento per fare un corso di studi e non gi

Il pazzo stava immobile accanto ad una finestra e sembrava non addarsi di nulla, della tempesta che incalzava di fuori, del tramestìo di allegrezza e di spavento che regnava dentro la sala. Lo spavento era del monaco, che biascicava testi latini ad ogni guizzo di lampo; l’allegrezza era dei famigli, che cioncavano alla sua salute e gli davano la baia.

E poi, non mi sembra eccessivo sottrarre qualche apparato critico a chi estorce alla Francia, al Belgio, alla Romania, qualche cosa di ben piú sostanzioso. E poi, Carlo Pascal, nella Biblioteca di classici latini iniziata presso la ditta Paravia, va dimostrando che un apparato critico lo sappiamo fare anche in Italia, senza mendicarlo dai tedeschi.

La faccendoneria che traspariva irrequieta nelle Tuileries, il disegno, portato in giro per le corti, di una grande unione doganale dei popoli latini, i maneggi odiosi che la Francia iniziò col Belgio e la Svizzera, erano cose che non potevano scemare la diffidenza delle corone. Il napoleonide era il nemico nato dei trattati del 1815, che, sia pure lacerati qua e l

Sedeva, in un angolo tra il Tevere e l'Aniene, su un suolo che era stato anticamente de' siculi, poi triplice confine degli etrusci, de' sabini e de' latini.

I nostri primi poeti Folchetto, Calvi Bonaventura e Doria Percivalle di Genova, Nicoletto da Torino, Giorgio di Venezia, Sordello di Mantova, e Brunetto Latini di Firenze scrissero in francese lungo tutto il secolo decimoterzo; e san Francesco dicesi avesse tal soprannome diventato nome dal suo parlar abituale francese: ed in francese poetarono Federigo II e tutta sua corte siciliana, prima che vi si poetasse e scrivesse in italiano.