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Aggiornato: 22 giugno 2025
È scritto; Beati quelli che piangono; essi saranno consolati; e la consolazione è lassù oltre l'umana miseria. La lotta tra le creature è il retaggio delle prime colpe. Il fratello uccise il fratello per invidia; e sar
Io non potrei salire sul Suo sepolcro diss'ella sorridendo. Fui sul punto di domandarle se, quando fossi morto, vorrebbe portarmi un fiore. Ero troppo agitato; non lo seppi dire. Mrs. Yves mi domandò se mi piacerebbe ancora di esser sepolto lassù, risposi che in quel momento non lo sapevo io stesso.
Chi può rassegnarsi a vivere, se tale è la vita? Aporèma soltanto; egli, l’eterno filosofo, egli che preferisce il sapere al godere, egli che è entrato nel segreto del creatore, egli che vede i congegni da vicino, e ride, egli che sta beffardo a cavalcioni sull’arcobaleno e ne considera il nulla, egli che può dire all’eterno vecchio di lassù: Quanto la vostra mano dispone, Per me segreti, Sire, non ha; So quanto valgono cose e persone, E niun sul prezzo gabbo mi fa!
Voi tornate a Nervi? gli domandò Roberta. Sì, signorina, sùbito. Sùbito; bisogna vi andiate sùbito; io vi pagherò il ritorno. Ma vi spingerete fino a casa mia, e consegnerete questa lettera alla signora, sapete? l'altra signora che è sempre con me.... Andate sùbito; non fermatevi per via.... Fra un'ora dovete essere lassù!
Non qui... ma fuori... Fuori è buio ugualmente. Se poi lassù faccia notte o giorno io non saprei informarne vostra Eccellenza, perchè per ora non mi concedono salire... Che parli tu di salire? A me non parve scendere venendo qua dentro. Vi è parso perchè è dolcissimo il pendìo, che mena nello interno della spelonca; ma avete da sapere, che ci troviamo delle miglia ben molte sotto terra.
Restai pensieroso, ma uno, certamente più giovine e per conseguenza più poeta di me, prese la parola e schiccherò questo bel discorsino. Come vuoi che ci trattino?... Io lassù in Francia ho letto dei giornali e tutti dicevano bene di noi e celebravano le vittorie di Garibaldi: la nostra gloria, assicuratevelo, ha avuto un'eco potente nelle nostre citt
Sette settimane erano trascorse senza che ella avesse trovato modo di fargli pervenire una parola, lasciandolo solo col suo dolore, vagante di luogo in luogo, senza casa, senza pace, senza tregua. Fuggito la stessa sera dell'arrivo del piroscafo, non si era sentito capace di ridursi, secondo le prescrizioni di lei, a Promonte, sul lago, presso i parenti. Come portare nella casa paterna l'ambascia che lo struggeva? Come spiegare alla sorella, al cognato, la tempesta scatenatasi nel suo cuore? In quei luoghi dove pure aveva tanto vissuto, dove aveva dato forma alle sue concezioni più vaste, ora sentiva che gli sarebbe mancato il respiro. Che avrebbe fatto, non potendo più lavorare? Che avrebbe detto, non potendo parlare se non di lei?... Alla verde conca del lago meraviglioso, sulle vette dominatrici della terra, adunatrici di nembi, nelle valli inargentate dalle acque spumose, sotto i boschi solenni, egli aveva sognato di tornare; ma con lei, per molto o per poco, pur di farla partecipe di quelle bellezze, pur di associarla ai ricordi della sua prima vita. Ma ella si era negata, adducendo di non poter entrare nella sua casa, di non voler presentarsi ai suoi parenti, a sua sorella, che doveva conoscere o sospettare i loro rapporti, e che l'avrebbe severamente giudicata; e, come sempre, nulla era valso a farla ricredere. Troppo, a quell'ora, gli sarebbe stato grave chiudersi lassù, mentre non solo il suo sogno si disperdeva, ma anch'ella era come perduta per lui; e col bisogno di stordirsi, di evitare quanto potesse rammentargli la sua condizione sciagurata, di fuggire da sè stesso, era andato dove nessuno lo conosceva, dove nessuno gli avrebbe chiesto che cosa lo martoriasse: in Isvizzera, errando per monti e per valli, saltando dai treni sui piroscafi e dai piroscafi sui treni, riparando dalle citt
Per l'anima mia! son certo, com'è vero che vivo, che tu hai qui, e qui e portava la destra prima al cuore, poi alla fronte una cosa ch'io non so... ma che viene di lassù; in me l'ho cercata sempre e non l'ho trovata mai!... Perchè, io son sincero, vedi! non mi stimo più del giusto; i miei cinquantanove anni, se non altro, m'hanno insegnata questa verit
Era l'ultimo giorno di carnevale, ed io me ne stava sopra un monte altissimo, dove non saprei dire quante, ma da ore ben molte cadeva in fiocca neve fredda e copiosa quanto..... quanto un discorso accademico, o poco meno. Ora come io segaligno e freddoloso lassù?
Accozzatisi con quei soldati, che erano scorridori Francesi, venuti lassù a spiare la terra; alcuni rimasero sul ciglio del colle a chiaccherare e a ricevere carezze; altri tornarono al basso a portare certi fogli, che, letti dai sapienti, dicevano ai popoli delle Langhe stessero di buon animo, accogliessero i repubblicani per fratelli, perchè tali essi volevano essere a tutte le genti, cui portavano libert
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