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Aggiornato: 11 settembre 2025


E io a loro: <<I' fui nato e cresciuto sovra 'l bel fiume d'Arno a la gran villa, e son col corpo ch'i' ho sempre avuto. Ma voi chi siete, a cui tanto distilla quant'i' veggio dolor giu` per le guance? e che pena e` in voi che si` sfavilla?>>. E l'un rispuose a me: <<Le cappe rance son di piombo si` grosse, che li pesi fan cosi` cigolar le lor bilance.

e l'un da l'altro come iri da iri parea reflesso, e 'l terzo parea foco che quinci e quindi igualmente si spiri. Oh quanto e` corto il dire e come fioco al mio concetto! e questo, a quel ch'i' vidi, e` tanto, che non basta a dicer 'poco'. O luce etterna che sola in te sidi, sola t'intendi, e da te intelletta e intendente te ami e arridi!

3 Non basta a molti di prestarsi l'opra in far l'un l'altro glorioso al mondo, ch'anco studian di far che si discuopra ciò che le donne hanno fra lor d'immondo. Non le vorrian lasciar venir di sopra, e quanto puon, fan per cacciarle al fondo: dico gli antiqui; quasi l'onor debbia d'esse il lor oscurar, come il sol nebbia.

Uno de' gendarmi raccolse dal terreno quell'arma, e l'altro, con due de' soldati, arrestava l'un dopo l'altro Damiano, il Martigny che bestemmiava, e il vecchio signor Lorenzo, che voleva pur farsi sentire, e non aveva più fiato per dir parola. Bernardone, Giovanni e lo sciancato, cacciandosi in mezzo alla calca, s'erano gi

Degno e` che, dov'e` l'un, l'altro s'induca: si` che, com'elli ad una militaro, cosi` la gloria loro insieme luca. L'essercito di Cristo, che si` caro costo` a riarmar, dietro a la 'nsegna si movea tardo, sospeccioso e raro, quando lo 'mperador che sempre regna provide a la milizia, ch'era in forse, per sola grazia, non per esser degna;

Ogni aspra fera per amore vaneggia & fano insieme dolcemente guerra L'un montone con l'altro si vahheggia E pien de ardor le corna poi disserra Lo affocato cingial fuma e baveggia Le larghe zanne aruota, e il griffo serra E giovenchi arsi d'amoroso gelo Spargon coi piè l'herbosa terra al cielo

Aggiungo per ambedue, che mai sulle porte del paradiso si scontrò una coppia d'angioli più leggiadra di queste due creature umane, ravvicinate dal caso su per le scale del castello Gavone. Che fanno gli angioli, allorquando s'incontrano per via? Spiriti d'amore, debbono sentirsi fratelli, vedersi assai volentieri l'un l'altro e dirselo cogli atti, se non colle parole, a vicenda.

Sentì un batter di sproni e di sciabola, e sotto i voltoni bui del magazzino, fra i barili d'olio, le botti di aringhe e le forme di cacio parmigiano, apparve, si avanzò, si fermò dinanzi a lei, inchinandosi e picchiando i tacchi l'un contro l'altro, un giovane ufficiale, alto, sottile, biondo, sorridente. Pardon, ancora mille pardons!...

Veggendoci calar, ciascun ristette, e de la schiera tre si dipartiro con archi e asticciuole prima elette; e l'un grido` da lungi: <<A qual martiro venite voi che scendete la costa? Ditel costinci; se non, l'arco tiro>>. Lo mio maestro disse: <<La risposta farem noi a Chiron costa` di presso: mal fu la voglia tua sempre si` tosta>>.

Noi siam di voglia a muoverci si` pieni, che restar non potem; pero` perdona, se villania nostra giustizia tieni. Io fui abate in San Zeno a Verona sotto lo 'mperio del buon Barbarossa, di cui dolente ancor Milan ragiona. E tale ha gia` l'un pie` dentro la fossa, che tosto piangera` quel monastero, e tristo fia d'avere avuta possa;

Parola Del Giorno

confermandomi

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