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Un servitore annunziava monsieur Martigny. Era costui grande piccolo di statura, di faccia sinistra e fatta ancor più brutta da due singolarit

Un grido d'orrore, alla vista del coltello, uscì dalla gente; e il Martigny, scorgendo l'arma nel pugno del suo avversario, spaventato diè addietro, e gridò: Ferma l'assassino!...

A quell'atto di Bernardone, lo scroscio d'una gran risata, e un batter di mani di tutti i circostanti, misero il colmo all'ira del Martigny, che in mezzo a due fuochi, e vedendo il giuoco pigliar la mala piega, bestemmiò in cuor suo il momento in che s'era messo in quella trista impresa; ma non volle nettare il campo, senza avere sfogata la sua bile, menando il bastone sul dosso dell'uno o dell'altro de' suoi antagonisti.

E come il Martigny, in quel punto, brandito di furia il bastone tentava, a tradimento, sferrar sul capo di Damiano un colpo decisivo, il giovine perdè la mente, e venutogli alla mano il coltello confitto poco prima da Lorenzo nel descaccio, ne lo trasse, e si scagliò contro il ribaldo assalitore.

Il cavalier Lodovico, a quest'improvvisa apparizione, aveva perduto il coraggio, sapeva trovar parola. Solo fra tutti quel tristo arnese del Martigny, che di botto credè d'indovinare ogni cosa, si fece innanzi; e presumendo che l'intrigo potesse pigliar mala piega, pensò di mettere alla ragione quel giovine disperato col fargli paura.

Eh via! tornò a dire Damiano: tenete le mani a casa; giù quel bastone; e se volete ragione, ve la darò quando che sia. Che ragione?... siete prepotenti, infami; io sono un uomo d'onore: gridava il Martigny. Voi, Damiano l'interruppe, ci fate in pubblico ingiurie da galeotto: e volete.... Ve le manderemo in gola! soggiunse Bernardone con un gesto di minaccia, e tenendosi a fatica.

Chi dunque s'aspetta?... chiese il terzo. Oh vedete! ripigliò Lodovico: me n'era scordato; quella buona lana del Martigny, il nostro allegro maestro. E credi che verr

Appunto allora, una sonora risata, di quelle che di rado turbavano gli echi delle magnifiche sale, interruppe le varie conversazioni; e tutti gli occhi si volsero al crocchio de' giovinotti più azzimati, i quali presso all'aperta balconata s'erano stretti ad udire una curiosa storiella che il marchesino Roberto finiva allora di raccontare: È proprio così, come ve l'ho detta: continuava nel suo falsetto l'imberbe garzone, racconciandosi intanto la lucida chioma arricciata e il nodo della cravatta: E del povero Martigny non sapete nulla?... Quel diavolo incarnato ne ha fatto una delle sue, e non so come finir

I soldati, i quali avevano serrato in mezzo i tre arrestati, li fecero salire nella vettura: Damiano non se lo lasciò dir due volte, che gli premeva di togliersi agli sguardi della moltitudine: Lorenzo, benchè non si desse pace di quell'ingiustizia, e guardando invelenito coloro che gli stavano alle calcagna, si facesse pregare, pure seguì l'esempio del suo disgraziato amico; ma il Martigny non voleva a nessun patto, e cominciò ad acciuffarsi coi soldati, che durarono fatica a spingerlo nella vettura.

Michelaccio, all'urlo del suo compagno, con una forte strappata si tolse da Giovanni, e rincacciati i più vicini, fu d'un balzo a fianco del Martigny. Dov'è? gridò costui allora, fatto più audace; dov'è, quel birbone che m'ha insultato? Siete voi che cercate pane per i vostri denti, scimiotto dal pel bigio?... gli replicò Bernardone, piantandosegli in faccia.