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Aggiornato: 8 giugno 2025


O de l'Erebo eterno ombre possenti, Poi v'ange di Pier bassa vittoria, Volgete in cor le tributarie genti Per l'Oriente, incomparabil gloria; Qual ivi aitar? quali ivi incensi ardenti? Qual ivi appar del Vatican memoria? Frequentansi fra lor culti divini? Evvi pur un che 'l Crocifisso inchini?

Io di Volta ridire i luminosi Sensi mal so, ma dell'egregio vecchio Amor mi prese, e più a lui mente posi. Più fïate percossero il mio orecchio I suoi santi dettami, e più fïate Divisai farli di mia vita specchio. Io meditando tue parole amate, O incomparabil uom, più non gustava Degli audaci le carte avvelenate.

Su questi detti il suo fulgor nascose Pur come suol, che disparisca a sera, Ma sparse incenso, e d'odorate rose Alma ed incomparabil primavera. Allor di Folco in ascoltar depose Ogni preso timor l'anima altiera, E sul tenor de le parole intese, Nel magnanimo petto a parlar prese: XXIII

E s'a ciascuno il tuo valor sovrasta, E durar teco in arme altri non vale Cingendo il brando; o s'abbassando l'asta Su spumante destrier non trovi eguale, Meraviglia non è; chè non contrasta, Ad immortal virtù forza mortale; Ed a vergine tal darsi vittoria È per l'uom vinto incomparabil gloria.

Grande stupor; ma di vil sciocchezza Non fur per ogni etate infermi i cori, Ch'Europa un tempo a nobili armi avvezza Sgombrò Gerusalem d'ombre e d'orrori; Alme, che peregrine ebber vaghezza La fronte ornarsi di celesti allori, Onde via più, che per altrui non s'usa, Per loro udrassi incomparabil musa.

E qual mai altra donna fu piú amorevole nella buona fortuna? qual piú costante nell'adversa? qual piú presta ne' serviggi? qual nell'assenza piú congionta col mio cuore? in qual altro cuore piú generosi spirti e nobilissimi pensieri? O donna d'eroica e incomparabil virtú! Onde, nel complimento di tante sue azioni mi son piú confirmato nella venerazione della sua persona.

Ma non vogl'io, che de la mia bellezza, Trattone Alcmano, altri si veggia amante: Dunque sul primo fior di giovinezza D'ognuno a gli occhi io mi torrò davante: Ho bevuto venen: tu se potrai Vendica i nostri incomparabil guai. Poichè così parlommi, in tempo breve Abbassar gli occhi, e scolorir si mira; E sparsa di sudor come di neve Tutta si scote palpitando e spira.

Parola Del Giorno

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