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Da quindici giorni ero abbattuto, stanco, annoiato, avvilito, senza più un pensiero alle cose antiche, senza passione per lo studio del tedesco, indifferente ad Heine e Goethe.... a tutto! Oh come mi erano cari quest'inverno i miei studi di tedesco su nel mio studiolo, quando tentavo di tradurre Lagrime e Sorrisi, e scrivevo, imitando il carattere di Lidia! Eppure guardavo di rado il suo ritratto.

I tedeschi, per solito, stanno terra terra, salciccia, pipa, e gotto di birra. Ma se, dio ci scampi e liberi, spiccano il volo, eccoli d'un balzo tra la piú fitta nuvolaglia metafisica. Nel cielo azzurro e limpido, nessuno ha mai visto un tedesco, se non brevi istanti, e quando s'era perfettamente infrancesato, come Heine, o grecizzato, latinizzato, italianizzato, come Goethe: e nemmeno bastava.

La Musa del Torlonia s'ispira alla lirica tedesca; una gran parte delle sue canzoni sono o variazioni di testi tedeschi, o imitazioni di poesie tedesche. Egli avrebbe tradotto felicemente Heine e Lenau, se l'audacia della metafora tedesca potesse esser resa dalla austera e rigida lingua italiana.

Il racconto era condito di piacevolezze, di argute considerazioni, di modeste reticenze. La signora Argellani, da distratta si fece attenta, si lasciò andare in balia di nuove sensazioni, e viaggiò anch'essa col suo medico, diventato di punto in bianco umorista, sulle orme di Enrico Heine e di Giuseppe Revere. Suonarono le dieci.

Valeria scriveva a Nino che Nancy, «la nostra piccola Nancy», era fidanzata ad Aldo Della Rocca, ed oh, mio Dio! non poteva Nino far nulla per impedirlo? Ed ah! perchè, perchè sua sorella Clarissa li aveva invitati tutti e due alla villa Solitudine, in modo che, come diceva Fräulein Müller, o forse era Heine? «wie könnte es anders sein»? Poichè nessuno, nessuno che avesse veduto Nancy nello splendore dei suoi diciassette aprili poteva non innamorarsene. Ed oh! le doleva tanto il cuore pel povero caro Nino, di cui aveva ben indovinato il segreto; e di cui poteva comprendere le sofferenze, poichè, mio Dio! non aveva sofferto tanto anche lei quando s'era accorta che l'amore di Nino non le apparteneva più?... Ma a che curarsi ora di tutto ciò? E poi non era mai stata colpa di Nino! Era la sua propria colpa e quella del destino... E del resto Nino non doveva credere che ella avesse veramente sofferto, poichè non era vero... E ora non pensava più affatto a quelle cose, ma solo a Nancy, solo a Nancy! E per carit