Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 18 giugno 2025
«Avrei voluto partir subito; correre a Torino. Ma avevo scritto che giungerei sabato colla contralto. Che cosa penserebbero il babbo e Gualfardo a vedermi arrivare il giovedì, e sola? Eppure, in tanta noia ed in tanto cruccio, non andavo a cercar consiglio dalla contralto. L'idea di vederla trattar leggermente quell'agonia della mia coscienza mi faceva male. Comprendevo omai tutta la gravit
«Dopo mezz'ora la serva tornò con un altro biglietto. Lo apersi tremando, ed in quel momento pregai dal fondo del cuore come da gran tempo non avevo pregato. La mia fede era così grande, così vera in quell'ora di dolore, da credere che la mia preghiera potrebbe modificare la risposta di Gualfardo gi
«Che cosa aveva fatto Gualfardo a Milano? Come e perchè non mi aveva trovata? Sapeva qualche cosa? Sapeva tutto? O non sapeva nulla? «Il suo volto era perfettamente impassibile. A giudicare da quello si poteva credere che non sapesse nulla.
Ed era quindi più in grado di apprezzare il mio affetto. Era delicato di salute e misantropo, due cose che creavano a lui il bisogno della famiglia, a me la gioia e l'orgoglio di fargliene sentire i vantaggi. «Per tutte queste ragioni io mi spaventavo all'idea di perdere l'amore di Gualfardo, malgrado la libert
«Pensai che Gualfardo gli avesse scritto che rinunciava alla mia mano. « Vuoi dirmi di Gualfardo?... domandai. « No, cara. Ti parlerò anche di lui, ma quello è il più caro, il più consolante de' miei pensieri. Debbo dirti una triste, triste notizia; si tratta di me, Fulvia, del tuo povero babbo... «Era profondamente commosso; la sua voce tremava.
«Per tutti i vizi che la morale condanna, per tutte le colpe che la legge punisce, dovrebbe essere espiazione sufficiente la tortura morale che io soffersi quel giorno. Mi sentivo avvilita in faccia a Gualfardo; sentivo ch'egli aveva diritto di sprezzarmi, e ne piangevo con tutta l'amarezza del mio cuore. Pensavo: « Questa sera, o mi dar
« Mia Fulvia; mia amante; mia sposa; susurrava Gualfardo stringendomi le mani. Dimmi che vivrai, che vivrai per amarmi; per esser mia; per non lasciarmi mai più. « Ma tu, Welfard, potrai tu perdonarmi il mio torto, potrai tu amarmi ancora?
Per quanto t'ho amato, per quanto ho sofferto, perdonami di non renderti questi ultimi preziosi ricordi, perdonami di seppellirli con me fra quei ghiacchi eterni, da cui ti volgerò il mio ultimo pensiero; dove morendo per te, ti benedirò pel bene che hai fatto al mio povero babbo, pel male ch'io t'ho fatto, pel tuo nobile cuore. Perdonami, Gualfardo, perdonami.
Vuoi ch'io vada al Valentino a far un giro con Gualfardo? vuoi? « Eh! va. Omai sei artista; se gli ho permesso di andare ad incontrarti a Milano, non vedo alcun male a lasciarti fare una passeggiata con lui. Del resto è il tuo fidanzato. «Io mi avviai alla mia camera per prepararmi col cappellino, tanto ero impaziente di uscir subito appena Gualfardo fosse giunto.
«Non era possibile esporre il povero babbo in quello stato ad una scoperta dolorosa. Andando da Gualfardo lo avremmo trovato fuori, avrebbe compreso d'essere ingannato, avrebbe scoperto la verit
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca