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Aggiornato: 28 maggio 2025


Alcuni giorni dopo credetti, per una fortuita circostanza, di essere sulla via di risolverla. La bella stagione è breve a Sulzena: sono poco più di tre mesi, dal primo fieno, in giugno, alla bacchiatura delle noci in settembre. Questo è l'ultimo raccolto e precede solo di poco il ritorno delle mandre dall'alpe.

Pedanteggiando, potrebbe discutersi sulla triplice comparsa della parola amuri; però ci vuol poco a capire che essa non è fortuita, ma fatta con arte. Se poi il lettore ha nel genere una certa erudizione che a noi difetta, non trover

E il pugnale non è stato mai più presentato al Generale, perchè Angiolo Guelfi non era uomo da mettersi in mostra. Aveva compiuto un dovere, voleva di più. Però Garibaldi trovò il modo di dimostrare la sua gratitudine. Nel 1859 venne a prendere a Modena il comando delle truppe toscane. In esse era volontario Guelfo, l'unico figlio di Angiolo Guelfi, che secondo le istruzioni del padre non si presentava al Generale. Lo seppe però questi una sera per circostanza fortuita, e ordinò che si andasse tosto a chiamare il figlio del suo amico, come esso diceva. Non fu possibile trovarlo la sera, per cui fu avvisato di portarsi la mattina successiva al Quartier Generale. Vi andò, e modestamente si atteggiò, quando entrato nell'anticamera la trovò piena di ufficiali superiori toscani ivi riuniti per il rapporto giornaliero. Salutò militarmente i suoi superiori, poi, non sapendo che fare di meglio, si ritirò nel vano di una finestra. E quivi stava, guardato con occhio sprezzante da tutti quegli ufficiali gallonati, che avevano servito la casa di Lorena, ed ora servivano il popolo toscano. Passò un sotto-tenente di Stato Maggiore, volontario anch'esso e amico del Guelfi figlio, e a questi si diresse il giovane maremmano per pregarlo di dire al Generale che esso era l

Rileviamo qui il fatto che la cresta della Stella si trova sul lato nord delle Alpi Marittime, quindi essa non ha più alcun rapporto col clima mediterraneo; inoltre è degna di nota (sebbene fortuita) la sua vicinanza alla più alta montagna delle Alpi Marittime, di cui non è che un contrafforte. Non è però difficile spiegare la straordinaria estensione in altitudine degli alberi sopra il vallone Lourousa: i fianchi della Stella formano un dorso diretto a nord-ovest, dai fianchi ripidi, ma non troppo precipitosi per impedire lo sviluppo di un bosco, e sempre più dolci man mano che si scende; vi mancano i burroni sassosi, le frane ed i canali di valanghe; i monti a settentrione ritengono i venti del nord, e densi vapori caldi salgono, quasi ogni sera, dalle sorgenti solforose verso oriente. Più importante ancora è il fatto, che il bosco della Stella è molto distante dall'abitato di Valdieri e poche decine di anni fa era accessibile con difficolt

7 Tanta esaltazione e così presta, non fortuìta o d'aventura casca; ma l'ha ordinata il ciel, perché sia questa degna in che l'uom di ch'io ti parlo, nasca: che, dove il frutto ha da venir, s'inesta e con studio si fa crescer la frasca; e l'artefice l'oro affinar suole, in che legar gemma di pregio vuole.

, ho capito, Madlen; l’occasione è quella che a noi manca. Ma nella vita è sempre un’occasione, piccola e fortuita, quella che divide gli uomini dall’avverarsi di tutto quanto è sogno.

Aveva in Haiti il taorib la stessa potenza magica del Sesamo nella novella orientale di Alì Baba? Probabilmente non si trattò che di una coincidenza fortuita. Ma intanto, i commensali di Damiano incominciarono ad uscir dalla sala; pochi minuti dopo, non c’erano neanche più i due padroni di casa.

Ripareremo facilmente allo sconcerto, ma bisogna assolutamente che Monsignore si decida a modificare il suo sistema di vita. Non va bene rendersi troppo schiavi delle proprie abitudini, perchè ad ogni fortuita alterazione s'arrischia di cadere malati. Monsignore ha bisogno d'esercizio all'aperto, all'aria ossigenata dei monti.

La plebaglia non parea contuttociò in verun modo intimorita da questi apparecchi di difesa. Le truppe stanziali erano in poco numero; i cittadini accorsi spontaneamente all'armi non erano assuefatti alle pugne; cosicchè la plebaglia potea, mercè della prevalenza del numero e dell'impeto, prevalere sugli uni e sugli altri. Una fortuita circostanza mutò lo stato delle cose.

E se, per una combinazione fortuita, l'uomo acclamato dal popolo portava il nome medesimo dell'ultimo Doge della Repubblica, non toccava ai nipoti degli antichi patrizii di regger le sorti di Venezia durante i diciasette mesi di lotta sfortunata, ma gloriosa, contro lo straniero.

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