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Aggiornato: 11 giugno 2025
Scelse un terzo foglio; lo accomodò sopra lo scrittoio, vi pose in mezzo la falsa riga, e molto propriamente l'appuntò con cera bianca perchè non iscorresse da una parte nè dall'altra e i righi venissero diritti bene.
Rugger raddoppia minacce e disprezzi, Marfisa gonfia e grida: Il voglio, il voglio; in sullo spazzo i bicchier getta in pezzi, ordina al prete di rogare il foglio. Don Guottibuossi a tutti dui fa vezzi, e mena con tant'arte quell'imbroglio che fece dire a Rugger con dispetto: Col diavol sia! l'assenso vi prometto.
Credo dunque l'abolizione della pena di morte dovere assoluto di ogni popolo libero. E perchè io credo in questo dovere, quando in Roma la Commissione militare m'affacciò, per ottenerne conferma, una sentenza di morte contro un milite dichiarato reo di ladroneccio domestico, respinsi il foglio e salvai la vita a quel misero. A voi, ministri di monarchia, che attingete ai legislatori dei tempi dispotico-feudali, o a De Maistre, teoriche crudeli di espiazione o di vendetta sociale, firmare, fra un trionfo parlamentare e la cena, una condanna nel capo, pare atto normale governativo; a me, repubblicano, pareva ch'io non avrei mai più riposato sonni tranquilli, se avessi, mentre i mezzi di difesa sociale abbondavano, rapito per sempre ad una famiglia ogni speranza di gioja, a un mio simile la possibilit
Il povero baccelliere diede una sbirciata a quel foglio. Era una carta bollata. L'aperse colle mani tremanti e vide.... quel che doveva aspettarsi, il suo contratto col tipografo di Torino. È pagato; disse allora il signor Amedeo. Vedete, c'è la quietanza a piè di pagina.
Matteo Cantasirena dichiarava in quella lettera di avere ricevuto da Pietro Laner di Crodarossa lire ventimila, e si obbligava di restituirle entro un mese, cogli interessi al sei per cento. A voi. E il direttore gli porse il foglio; l'altro non si mosse. Se invece del sei per cento, volete il sette, siamo ai vostri ordini.
Il Conte, appena partito il Duca, recatosi in mano il foglio vergato poc'anzi leggeva, soffermandosi di tratto in tratto per ridere clamorosamente: «Reverendissimo, et illustrissimo Monsignore. La maggiore empiet
E dicendo ciò, il principe metteva innanzi al duca un foglio di carta ed un calamaio; ed i due Russi lasciavano le sue mani libere. Il duca conservò ancora il silenzio per qualche istante, poi ghermì una penna e di una voce ferma sclamò: Dettate. Vi è l
Il foglio mi sfuggì dalla mano, dovetti sedermi, appoggiai la testa sullo scrittoio, e rimasi lungamente sbalordito, come allo scoppio d'un fulmine!... Addio bei sogni della primavera che sorridevano ai miei pensieri, che illuminavano la mia mente come il sole che sorge i fiori sul prato! Addio speranze di supreme gioie!... addio fede nell'amore della donna! addio vane illusioni giovanili!... Ecco il primo disinganno... e il più amaro!... Ah! mio zio aveva ben ragione di ridere delle mie stolte pretese!... o vanit
Tantochè il nostro Antonio, quand'ebbe scritto in alto del foglio: «Carissimo mio signor zio e padrino» e si volle concentrare per mettere insieme idee, non ne potè raccappezzare pur una in quel rumore di voci, di passi, di grida, che gli si veniva facendo dintorno.
Prendi moglie, mi dicono gli amici, e una signorina mi fa tante gentilezze, una signorina ricca, d'ottima famiglia, e côlta. A te, povero foglio di carta che puoi essere bruciato, a te consegno le espansioni dell'anima mia il sangue del mio cuore.
Parola Del Giorno
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