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Aggiornato: 9 giugno 2025
Stavano così le cose quando si cominciò a spargere a Firenze la voce che due deputati, appartenenti alla camarilla degli affaristi, fossero stati colti colla mano nel sacco, dai democratici.
S'uní prima ai Carraresi di Padova contro a Venezia ed agli Scaligeri, e prese a questi Verona . Quindi s'uní co' veneziani contro ai Carraresi, e prese Padova e Treviso . Fuggitone Francesco II di Carrara a Firenze, tornò per Germania col duca di Baviera genero giá di Bernabò cui volea vendicare, e riacquistò Padova . Intanto Gian Galeazzo assaliva Bologna e Toscana tutta.
Le stanzuccie all'ultimo piano che abitava Lina, furono abitate sino a circa quarant'anni or sono: di lassù si godeva la vista di tutta Firenze, delle montagne, delle colline che la circondano: vi si viveva in pace da tutti i rumori, che non giungevano sino a quella tranquilla e ardua altezza.
Non sapeva da che parte rifarsi, che via tenere, se adescar la ragazza con tutte le dolcezze di eloquio delle quali era capace, o incuterle spavento per quello che egli ancora poteva fare a suo danno. Come accade, fra varie ispirazioni, il birro si appigliò alla peggiore. Siete tutti tornati a Firenze... finalmente! disse con una certa espressione d'ironia. Tutti... chi...?
Quindi si dimise da ambasciatore per riconquistare in Parlamento il posto di ministro; il conte Ramponi, da lui persuaso, lo seguì barattando la carica di primo segretario d'ambasciata in quella di senatore. Allora la Corte era a Firenze.
Il segretario accorse con una letterina, che Mario appena ebbe forza di leggere: Ma che fai? dove sei? appena giunti a Bologna, mi misi d'accordo con l'albergatore, perchè dicesse che tu eri andato a Firenze per ventiquattr'ore. Non abbiamo passato che una notte a Bologna. Spirate le ventiquattr'ore, Giacinta volle partire per Firenze. Vieni, ci troverai alloggiati, all'Hôtel Washington.
Dal suo ritorno da Pistoia a Firenze; rispose l'Acciaiuoli. Il nostro amico doveva essere gi
Non importa, avanti, presto!... Dimmi, Franci, raccontami, quando ti lasciò? Dopo Caporetto è andata a Firenze. Mi ha scritto una lettera, l'ultima sua lettera, poi più nulla, nulla, nulla. Ho interrogato tutti i suoi parenti quando fui in licenza. Mi risposero vagamente che era partita per Londra. Ti ricordi l'ultima volta che sei venuto a trovarci? Avete parlato di Londra insieme tutto il tempo!
³⁴⁸ Bartels, op. cit., v. III, p. 601. ³⁴⁹ M. Tabarrini, Gino Capponi, i suoi tempi, i suoi studi, i suoi amici, p. 36. Firenze, Barbèra, 1879.
Delle Rime poi si hanno due antiche edizioni. Una pubblicata dal Pilli, Roma 1559; l’altra da Faustino Tasso, Venezia 1589. Un’ultima edizione delle Rime di Messer Cino, con cenni sulla vita e sulle opere, fu pubblicata a Firenze pe’ tipi Barbera 1862 ordinata con molta critica, insieme ad altre del secolo XIV, dal professore Giosuè Carducci.
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