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Aggiornato: 9 maggio 2025
GUERZONI G., Garibaldi, Firenze, Barbèra, 1882; I, 280.
Non potendo farla da eroe sono utile almeno a far da figurino!.... Mezz'ora dopo in eroico atteggiamento sono in posa difaccia a Monsieur Philip che mi parla di Firenze da lui veduta, or sono trent'anni, che mi offre un punch eccellente, e che mi fa vedere un piccolo album tascabile, sul quale en passant per la via, ha schizzato dieci o dodici caricature di Garibaldini tra cui quelle di tre miei amici, ripresi alla perfezione.
Due medici, fra' più ragguardevoli che avesse Firenze, asserivano che Nello possedeva compiuta coscienza de' suoi atti, e che poteva tenersi per fermo avesse agito la notte del 14 gennaio con proposito deliberato, se non con una vera e lunga premeditazione. La lettura di tali dichiarazioni produceva nel pubblico il più vivo eccitamento: rendeva sempre più acuta l'avversione contro Nello.
In questo modo e con questi ragionamenti, Spinello Spinelli si acconciò al nuovo proposito. Messer Luca, a mala pena ne ebbe il felicissimo annunzio, si partì da Arezzo, per venire a Firenze. Gli antichi odii partigiani che lo avevano cacciato dall'ombra del suo bel San Giovanni erano da gran tempo sopiti.
E perciò, oltre all'ambizione di accrescimento, volgare in tutte quelle cittá italiane che speravan ciascuna diventar una Roma novella, per ciò Firenze volle ed ebbe Pisa.
Cominciarono i brindisi; i ricordi più cari s'intrecciavano coi più generosi propositi: ora uno parlava degli occhi celesti della graziosa biondina che aveva lasciato a Firenze, ora un altro giurava di non aver comprato un revolver perché era sicuro di prenderlo al primo ufficiale prussiano, che gli si fosse presentato davanti e che avrebbe ucciso dicerto. Evviva, Evviva. Che c'è?
Venivano dall'aver commesso un furto in una casa colonica. Le notizie di ciò che era accaduto la notte verso la sponda dell'Arno erano state recate la mattina a Firenze dallo stesso famiglio, che insieme col Carminati aveva affrontato i malviventi.
CHIALA L., Alfonso Lamarmora, commemorazione, Firenze, Barbèra, 1879, p.24 e sg.
Il famiglio, trattenuto da' superiori a Firenze, era chiamato da un gruppo all'altro e a tutti ripeteva la sua storia. Ed eccola ne' suoi particolari.
Egli aveva veduto il Tittoli una volta sola: quando cioè l'amico d'infanzia di Antonietta aveva consentito a visitarlo in via de' Renai, poco prima della fuga della ragazza da Firenze, come ricorder
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