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Aggiornato: 4 settembre 2025
Matilde non ci pensò altrimenti. La seconda volta così avvenne. Emilio sorprese la famigliuola Nori in uno di quei momenti d'espansione della mutua tenerezza che sono così cari e soavi. Marito e moglie abbracciati avevano intorno i figliuoletti che facevano ressa per essere accolti e carezzati in quell'amplesso anche loro. Quelle testoline bionde, ricciute, quei visini rosei, paffutelli, quegli occhietti vividi, furbicciuoli, amorosi, quei labbruzzi porporini, da cui usciva la cara melodìa di parole nella tenera voce infantile, e in mezzo quelle due belle figure d'uomo e di donna giovani che avevano intorno l'aureola della felicit
Quelle due figure, che in forma plastica e vivente traducevano l'angelo dei cristiani, si chiamavano Rondine e Lucarino. Noi abbiam veduto questi due alati portentosi scendere a volo e sostare sulla guglia maggiore della cattedrale di Milano, il giorno in cui l'Albani produceva il miracolo della pioggia artificiale.
Ho trovato anche altre rappresentazioni artistiche originali; specialmente due figure di S. Stefano e di S. Lorenzo. Il primo santo è lapidato; il pittore o il restauratore ha voluto con strano pensiero inserire nel quadro delle vere pietre, e nel suo zelo ha rappresentato materialmente l'aureola, rompendola coi sassi.
Si nota subito che essi appartengono ad epoche diverse, perchè, mentre alcuni dei soggetti biblici che vi sono rappresentati sono di un rozzo stile bizantino, altri presentano i caratteri di un'arte più avanzata, e vi sono pure alcune belle e graziose figure, particolarmente quelle dell'adorazione della Croce, che sembrano dell'epoca di Cimabue.
Egli sentiva, amava, studiava, per sola coscienza di fare alcuna cosa che lo togliesse fuor della bassa sfera ove respirava a fatica; perchè, leggendo i prediletti poeti, disegnando, abbozzando testine e figure, gli pareva di esser meno infelice, e nulla più.
Vi son dei neri, dei mulatti, dei bianchi, faccie d'un colore indefinibile; uomini di statura ciclopica accanto a bimbi che appena possono reggere il fucile; vecchi con una lunga barba bianca, curvi, che s'appoggiano col gomito ai vicini; figure selvaggie che fan l'effetto, con quell'uniforme, di scimmie vestite ed ammaestrate; tutti ci guardano cogli occhi attoniti e la bocca aperta e si stendono dinanzi a noi in due file a perdita d'occhio.
Certamente la lettura non riesce facile. Questi dialoghi che l'esteta intraprende con figure evocate, sogni, simboli d'idee o di sentimenti Ignazio di Lojola, la fede dominatrice; il Valentino, l'astuzia e la forza; don Giovanni, l'amore l'insaziabile e insaziato; Fausto, l'ansioso e vacuo ricercatore della scienza assoluta; Salvat, il bruto ribelle; o con creature senza nome, pittori, poeti, vecchi, monaci, folla; o con esseri ai quali la sua immaginazione, usando del primitivo privilegio dei fanciulli e dei selvaggi, concede vita, anima, volont
Tra le popolane dal faccione prosperoso e dalle maniche rimboccate sull'avambraccio bronzato, c'erano vecchie che si reggevano a mala pena in piedi, teste che riassumevano la primavera nella chiarezza mattinale e figure dalla faccia bianca o scolorata che uscivano dalla moltitudine con le loro vesti e i loro cappelli neri come tante ditte di un ufficio mortuario.
Intanto l'acqua cadeva ancora a rovescioni e la smorta luce della lampada quasi sentisse ribrezzo della bufera dei colli pareva dileguasse e svanisse. Il duca e Cipriano, seduti a lato del tavolo, erano pallidamente rischiarati da quella fioca fiamma, e le loro fredde e rigide figure sembravano due statue da cimitero. Dottore!
Non piacevano a tutti i suoi quadri; specialmente a coloro che si compiacciono dei lavori leccati, verniciati e dipinti sino all'ultima linea; specialmente non piacevano ai cultori delle figure eleganti e pallide da acquarello, a quelli che vanno in estasi dinanzi ai toni delicati di una oleografia.
Parola Del Giorno
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