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Aggiornato: 25 giugno 2025
L'altro non rispose, ed egli, credendo che aspettasse quella rivelazione, riprese: Ora non ho forza. Ti scriverò. Poi mormorò: Sono tanto felice! Vincenzo lo abbracciò con impeto, tanto stretto che gli fece male, poi uscì singhiozzando. Rimase ancora alcuni giorni in famiglia, finchè vide Vicenzino un po' rinforzato dalle cure e dall'agiatezza della casa. Ma il tempo stringeva.
Nè manco felice, nè manco inebbriato è il sacerdote. Ogni parola che esca dalle labbra della dea, è una musica ineffabile; ogni sguardo che si posi su di lui, è un raggio di luce; l’alito che scende a carezzargli la fronte, è un’aura di paradiso; da tutta quella persona, dai veli che l’adornano, dall’aria stessa che la circonda, si svolge un incognito indistinto di mille odori, una soavit
Qual sì felice fia per l'Orïente Alma, o sì paga degli uman desiri, Che per invidia non divenga ardente, Quando alle tue grandezze ella rimiri? Tu su le voglie d'Ottoman possente Sì ch'ubbidisca del tuo guardo ai giri? Sì che cangi color per tuoi sembianti? Sì che venga di ghiaccio a te davanti?
Non comprendo, disse Adolfo, la tua incurabile tristezza; mi sembra che tu dovresti esser felice.... Sei ricca, circondata da tutto il lusso che si può desiderare, puoi ottenere qualunque cosa tu domandi: appartiene a te l'eredit
È inutile! più mi ci provo, a farmi un po' di coraggio, e più sento d'avere una paura maledetta di questa epidemia. Carissimo Macario! soggiunse il dottore, alzando le spalle, io non so davvero che razza di consiglio darvi: siete troppo affezionato alla vita, voi!... se non foste così fortunato, così felice, la morte, vicina o lontana, non vi farebbe tanto spavento: credete a me.
Si eccitava a quelle idee magnifiche e vane; rizzava orgogliosamente il capo, s'impettiva, gli brillavano gli occhi e si sentiva veramente felice, come se quei sogni fossero gi
Cosí morendo per le sue mani, mi saranno le piaghe care e fortunate; morrò felice e con quella morte mi involerò dalla morte. Però ti prego non invidiarmi cosí dolce e felice morire!
Il Triunvirato illuso che le trattative con Lesseps sarebbero approdate ad una felice conclusione, ordinò che si allestisse in Roma una spedizione per le Marche. Garibaldi fu richiamato, ed egli, saputo il motivo del richiamo ubbidì con gioia, e il 28 di maggio ripassato il confine, con marcie forzate, la mattina del 1º giugno rientrò in Roma.
Ad un tratto, un pensiero terribile gli balenò alla mente. Quale sarebbe ora l'avvenire di Vincenzo? Aveva voluto uccidersi per non farsi prete, ed era per rimetterlo in quella condizione odiosa ch'egli l'aveva salvato? Salvarlo dalla morte non era più un bene, se non poteva anche salvarlo da quel destino che gli faceva orrore, se non poteva renderlo felice. A queste riflessioni gravi e penose, il sentimento di responsabilit
Giunse finalmente al cancello, e corse giù per il giardino. Ed ecco Nancy! Ecco la piccola Nancy solitaria e felice in piedi sull'altalena, cantando, coi ricci al vento. Oh mamma! chiamò subito Nancy facendo un po' di broncio; è venuta Fräulein poco fa a portarmi via Edith. E mi ha detto di non muovermi di qui. Che sia arrivato qualcuno? Forse il poeta di Londra? Credi che sia il poeta per me?
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