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Aggiornato: 22 giugno 2025
Giá la fortuna comincia a visitarci con le sue disgrazie, né per altro te si mostrò cosí fautrice ne' primordi che per farti periclitare et explorare questa caduta maggiore. LAMPRIDIO. Il superar la fortuna non è altro che sopportar i suoi colpi. PROTODIDASCALO. A questi colpi non ci è clipeo che li facci obstaculo, perché ubicumque ti volgi trovi nuove erumne da superare.
ATTILIO. Or l'accoglienze, madre cara, che non vi ho fatte al primo incontro, datemi licenza che le facci ora, che possa abbracciarvi e baciarvi a modo mio. Madre, cara sopra tutte le madri, madre che mi sei per natura e per obligo, madre che due volte dái la vita al tuo figliuolo, che farò, mentre sarò vivo, per disubligarmi da tanto beneficio?
Egli non el fa, perché giá è privato della dileczione verso di lui. Sí che vedi che, non facendolo, gli fa danno particulare; e non tanto che gli facci danno non facendoli quel bene che egli può, ma e' gli fa male e danno assiduamente. Come?
Ben supplico io a te, vivo topazio che questa gioia preziosa ingemmi, perche' mi facci del tuo nome sazio>>. <<O fronda mia in che io compiacemmi pur aspettando, io fui la tua radice>>: cotal principio, rispondendo, femmi. Poscia mi disse: <<Quel da cui si dice tua cognazione e che cent'anni e piue girato ha 'l monte in la prima cornice,
Va' in casa di Guglielmo ed entraci con riputazione; poi comincia a far prima i fatti tuoi, poi i fatti del padrone: che Armellina si sposi con il vignarolo e poi Artemisia col padrone. Ma se non lo volessero fare, che farai tu? Io ne torrò Armellina per forza e di Artemisia facci il padrone. Ah, traditora Armellina, or ti renderò le parole che mi dicesti questa mattina!
Ed io, per me, se, come son donna, fossi un uomo e potesse, faria le pazzie. FULVIA. Tu sei molto furiosa da poco tempo in qua. RITA. Madonna, pregamo pur Iddio che la Ceca... FULVIA. Chi Ceca? RITA. ...la serva sua, facci qualche cosa di buono. FULVIA. Oh! Ben fará, sí: ch'ella è savia e lui ne ha voglia. Ma cominciamo, ch'ell'è tardo.
E forse che 'l suo padrone non si crede che facci l'ambasciate per lui? Ma gli è, per certo, questo che viene in qua. Ventura! Fabio, Dio ti dia il buon dí. Vezzo mio, ti venivo a trovare. LELIA. Ed a te mille scudi, la mia Pasquella. Che fa la tua bella padrona? e che voleva da me? PASQUELLA. E che ti credi che la facci?
GIACOMINO. Dubito di qualche tempesta che suol sempre attraversarsi alle gioie degl'innamorati. CAPPIO. Non perdiam tempo: andiam a preparar la casa, ed io a comprar robbe. GIACOMINO. Cosí si facci.
Qq H. 47 della Biblioteca Comunale di Palermo. Una canzone, nata e cantata nel Luglio del 1774, ricorda la severa pratica: Pigghiannu la lanterna Mittennula a la facci, Chiddu chi ’un avi ’mpacci, Gi
Dammi che la memoria sia capace a ritenere i benefizi tuoi, la volontá arda nel fuoco della tua caritá; el quale fuoco facci germinare e gittare al corpo mio sangue, e con esso sangue, dato per amore del Sangue, e con la chiave de l'obbedienzia io diserri la porta del cielo.
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