United States or Central African Republic ? Vote for the TOP Country of the Week !


«So tutto, svergognata! so tutto, brutta traditora, senza cuore e senza carit

Ma lasciamo l’algebra del cuore in disparte. Perchè parlavamo noi del tempo? Volevamo chiedergli cinque anni, da farli trascorrere in un batter d’ali, per comodo del nostro racconto. Ed ecco, i cinque anni sono passati, mie belle lettrici, e quel che più monta, senza mescolare un filo d’argento nei vostri capegli, senza scavarvi una ruga traditora alle tempie.

DON FLAMINIO. Ecco il veggiamo a punto. Leccardo, hai appontato con la fantesca? LECCARDO. No. DON FLAMINIO. Perché? LECCARDO. L'aco era spuntato e avea la testa rotta. DON FLAMINIO. Hai scherzato a bastanza: non piú scherzi. LECCARDO. Non abbiamo fatto cosa veruna. DON FLAMINIO. Fortuna traditora, se tu volgi le spalle una volta, non volgi piú la faccia.

Ma se la voce di dentro non parve a lui di donna giovine, bella, quella di fuori non parve, a chi stava dentro, la voce di persona aspettata, altrimenti conosciuta, perchè una nuova dimanda venne in aiuto alla prima. Un amico! Ma chi? Io, il Giuliani! Non la conosco. Vedi la fama, com'è traditora! bisbigliò il Giuliani nell'orecchio al compagno.

Pur, di lontano, ho fatto l'amor con una porchetta grassa che si rostiva; si burlava di me, perché mi mirava con certi occhi stralunati e con la lingua pendente fuori tra' denti: ci ho lasciati gli occhi sopra, e mi ha cavato il cuor di martello, la traditora. Vommene ora a trovar Pirino; e se la speranza mi fallisce, arrabbiarò di fame.

ERASTO. O infelicissima mia disgrazia, mira a che ponto è stata chiamata! or non poteva tardar un altro pochino ché l'avessi potuto mirar a mio modo? DULONE. Padrone, se foste stato meco, avreste goduto la vista della vostra Amasia quanto avreste desiderato. ERASTO. Teh, e come? DULONE. È stata ragionando col suo padre una gran pezza. ERASTO. Mira traditora bugia che ardisce dirmi!

ARMELLINA. Impalato possi esser tu da' turchi! VIGNAROLO. Ah, traditora, perché mi maledici? ARMELLINA. Burlo cosí con te. VIGNAROLO. Ed io me lo prendo da dovero. Io non amo al mondo altri che te. Tutto il giorno piango e mi tormento, e per chi, ah? per te, lupa, cagna che ti mangi il mio cuore; e tanto potrei star senza amarti quanto far volar un asino.

ATTILIO. La fortuna traditora pur mi lusinga con nuove speranze, e pur le credo. Costui mi dice che mi renderá contento, e son certo che è impossibile, e pur mi piace d'intenderlo. TRINCA. Stammi allegro, padrone, ché è trovata la tua vera sorella. ATTILIO. E questo è il mio dolore. Ma sempre che sento nominar sorella, sento un orror scuotersi per tutta la persona.

So tutto, svergognata! so tutto, brutta traditora, senza cuore e senza carit

CRICCA. Ma bisogna che vi tratti prima in che modo l'abbi ricuperata. PANDOLFO. Non mi curo del modo: bastami solo che sia mia. CRICCA. Partito che fui da voi, me ne andava per la piazza dell'Olmo. Per la via m'incontro in un uomo d'una ciera assai traditora: egli mirava me ed io mirava lui, ed egli pur mirava me.... PANDOLFO. Che ha da far qui l'allegrezza che vuoi darmi?