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Non stette molto che divenne crudele sopra ogni altro non perdonando ad alcuno della stirpe del governatore ribelle, nemmeno al cognato creato da lui capitano generale che tutti fece morire insieme con dieci fratelli, chi di veleno e chi strangolandoli, fuori che il presente re il quale si trovava in Schiraz discosto da Kasbin due giornate che non lo potè aver mai in così poco tempo che regnò; ma bensì il suo figliuolo con due suoi germani e tutti li principali sultani che erano nella corte del padre; et soleva dire che non si potevano sostentar i padiglioni reali con corde vecchie, e con le sue proprie mani ne ammazzò infiniti, dicendo voler vedere se la sua spada tagliava, e per il computo fatto delli morti di mano sua e di suo ordine ascesero al numero di dodici mille, senza quelli che in così breve tempo che regnò privò degli occhi e scacciò in esilio. Fu di pensiero per qualche suo fine di lasciar la fede di Aly e pigliar quella di Omar, ne diede segno col cavar gli occhi ad un suo califfo persona principal della fede; e con far molte altre offese ed insulti a molti altri suoi santoni; il che pressentito da' principali che restarono nel regno fecero congiura insieme con una sua sorella alla quale lui aveva fatti molti oltraggi e toltigli 200,000 ducati e più che si trovava e li schiavi e schiave, facendola star in vita ristretta e piena di disagi; donna di 30 anni astuta e prudente e che dal padre suo era stimata e si fidava di lei; e così insieme ordinarono il veleno ponendolo in alcune palle di teriaca che soleva mangiare, e postate in una busteta che soleva portare il figliuolo di un suo capitano confidente che sempre gli stava a lato; egli al solito ne prese e la notte seguente restò morto, essendo in et

Il Guerrazzi ne scrisse al signor Corsi, affinchè egli, che lo doveva sapere, dicesse al signor Carletti s'egli durasse in esilio per rancore, per quale altra cagione ei vi durasse, e il signor Corsi rispose: «ho scritto al signor Carletti pregandolo a rettificare i suoi giudizii, «e spero che lo far

Così spesso lo si è paragonato a Prometeo incatenato, che questo quadro è oramai vecchio; esso sta tuttavia tanto bene a questo eroe in esilio, che era in condizione di spezzare le catene dell'Elba, sino a che la forza e la violenza non lo ribadirono in ceppi diamantini allo scoglio di S. Elena. Dopo, quali lotte da giganti!

Il veto del Gran Proposto, per tutt'altri che per lui, poteva essere considerato un atto di accusa; ma egli, per quella logica di sospetti e di diffidenze che era stata il supplizio de' suoi giorni di esilio, per quella divinazione del presentimento che rare volte fallisce, per gl'impeti sdegnosi del suo nobile cuore, non rimase perplesso un istante.

Volendo evitare ogni allusione al passato, mostrai d'attribuire al mio esilio il solo scopo di mettere in assetto l'amministrazione rurale della piccola propriet

Cinque anni di esilio, perchè non ho potuto dimenticare mai ciò che io avevo lasciato in Italia, qui a Roma. Raiberti me lo ha detto: una nonna adorata!... Marchesa, questa è cattiveria, è crudelt

Oh! tu felice, esclamò, tu non conosci che l'azzurro dei cieli ed il raggio benefico del sole; la natura sorridente ti accoglie dovunque, e tu dovunque sorridi col tuo canto celeste. Anch'io una volta i miei giorni passava nel gaudio; ora quella gioia innocente esiliò per sempre dal mio cuore; esso ha perduto la sua pace, la sua tranquillit

Io, repubblicano, e presto a tornare a morire in esilio per serbare intatta fino al sepolcro la fede della mia giovinezza, esclamerò nondimeno coi miei fratelli di Patria: Preside o Re, Dio benedica a Voi, come alla Nazione per la quale osaste e vinceste. Firenze, 20 settembre 1859.

«Molte, troppe dolorose vicende passarono su quella mia lettera, che appartiene ormai ai palinsesti, ed è inutile che io rifaccia qui la storia del mio lungo esilio, de' miei dolori e dei rancori, che mi tennero per questi dodici anni quasi diviso dal mondo.

Qui non mancano però neppure monumenti moderni, che ricordino altri siti, altre regioni. La bella villa Mencacci, che sorge in una fresca valletta, vicino alla spiaggia, fu, per esempio, non è molto, abitata per varî anni da un re in esilio che aveva vissuto in America e guerreggiato per un trono sulle belle sponde del Tago.