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Aggiornato: 7 maggio 2025
Goldoni era sempre gustato. Il repertorio di Scribe e d'altri autori francesi godeva pieno favore. Si tentarono per la prima volta le tragedie di Shakespeare e di Schiller; l'Otello recitato dal Modena, fu al teatro Re male accolto; assai bene il Wallenstein. Una tragedia di Manzoni, recitata parimenti dal Modena, ottenne fredda accoglienza. Si leggevano avidamente i versi milanesi del Raiberti.
Dal cielo?!... Ah imbecille d'un Raiberti, imbecille! pensava Gino che si sentiva la voglia d'inghiottirselo crudo come un'ostrica. Egli ha confuso le due.
Chi le assicura che io l'abbia veduta per la prima volta ieri sera? diss'egli come l'uomo che nuota a caso in cerca di una tavola di salvamento. Raiberti me lo ha assicurato mezz'ora fa. Raiberti era un buon diavolo, ma chiacchierava troppo. Esso raccontò alla marchesa l'esclamazione di Gino al sentire che Giulia era vedova, la confusione delle parentele; raccontò tutto, in una parola.
L'omeopatia suscitava polemiche accanite, e il Raiberti vi prendeva parte colle sue satire piene di attico sale. Un Lafontaine venuto di Francia dava i primi saggi di magnetismo al ridotto della Scala.
D'altra parte era la sua prima visita, e si riteneva fortunato di avere così un argomento qualunque da mantener viva la conversazione. Ma Raiberti non lo poteva sapere. No?... Se mi ha detto che son due giorni soli ch'ella è qui a Roma e che era assente dall'Italia da cinque anni? Questo non vuol dire. Non è la prima volta che ci vengo. Ma io, cinque anni fa.... cinque anni fa ero gi
Le due cognate erano l'una al braccio dell'altra quando Gino le notò per la prima volta: Ohe! c'è del buono! Le conosci? domandò il nostro amico al conte Raiberti, un ufficiale di cavalleria che a Roma faceva al nuovo arrivato gli onori dell'ospitalit
Cinque anni di esilio, perchè non ho potuto dimenticare mai ciò che io avevo lasciato in Italia, qui a Roma. Raiberti me lo ha detto: una nonna adorata!... Marchesa, questa è cattiveria, è crudelt
Finito appena il cotillon, Lucia e Giulia furono delle prime a partire, e naturalmente anche lui, Recanati, s'affrettava a lasciare la festa. Sai, Gino, gli disse il conte Raiberti che l'incontrò nell'anticamera, devo farti delle rettifiche a proposito delle cognate. Delle cognate?
Decisamente sono divisi concludeva Gino e quello stordito di Raiberti che non me l'ha detto!... Scommetto che l'ha fatto apposta. E allora tanto più se ella è libera, parli, parli subito. Dica tuttociò che compendia il mio sogno di cinque anni. Sarebbe così bella la nostra vita! No. Ella deve prima conoscermi meglio. Conoscermi a fondo.
Parola Del Giorno
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