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Aggiornato: 16 giugno 2025
Di tanto in tanto veniva qualcuno di loro a sbattercelo indietro con un sostantivo energico. Ma il più delle volte dovevamo respingerlo noi con la punta delle dita. Alla stazione di Pavia, una voce umana riuscì a intenerirci fino alle lagrime. Signor Romussi, signor Chiesi, posso fare qualche cosa per loro e per i loro compagni? La persona che parlava era invisibile.
È il cielo che ho pregato così di cuore che vi ha mandato... Prima di partire, venite qui, ve ne scongiuro, e battete un legger colpo colle dita nell'uscio, io sarò dietro il battente ad aspettarvi... Venite per amor di Dio, ve lo domando come una grazia. Va bene, rispose Matteo, ci verrò. Sicuro? Sì, sì, ve lo prometto. Dio vi benedica, compare Matteo.
Quella brava gente si trovava da qualche ora nel bosco e col freddo del novembre e coll'erba bagnata di guazza, sentiva volontieri il beneficio d'una scaldatina. Il console quando mi vide, toccò l'orlo del cappello colle due dita e disse: Riverisco, sor avvocato. Il buon uomo era un mio contadino e nella sua semplicit
Bice volle ella stessa rifargli la fasciatura. Strappò ad un cappellino della zia una magnifica cordella nera di moerro, non più larga di due dita, e l'acconciò così bene cucendogliela dietro la testa, e nascondendola sotto i capelli, che quasi non si vedeva: poi gli rimise dolcemente il vecchio cilindro sul capo, che coperse il resto. Durante tutta quella cura Bice era diventata di una seriet
Il furfante è in gattabuia, e se non me lo schiaffano in galera, certo me lo spediscono, franco di porto, a rifare un po' meglio i suoi studi ad Oneglia. Parlate del Garasso? chiese Lorenzo. Di lui per l'appunto. Lo cercavo da un pezzo, per cavarmi una certa voglia dalle dita; ma sì, piglialo! Il mio uomo doveva fiutarmi da lontano.
Entravane un con faccia larga e grassa, rossa pel vin, pel sole abbrustolita, con la parrucca come una matassa di lin, non ripurgata o ribollita, che per le guance penzolava bassa, con la coduzza dietro di tre dita: entrando, a tutti facea riverenza, e poi siedeva con magnificenza.
Perchè sorridete ora, vedendo migliaia di pellegrini che vanno ad intinger le dita nella Fontana della rupe di Massabielle? Vanno ad ubbriacarsi d’un sogno,
Così spuntò l'alba. E quando, lenta, lontana, dal campanile vibrò l'avemaria, la levatrice, svegliatasi di soprassalto col rosario ancora tra le dita, si levò dalla sedia, si chinò sul letto e vi scorse Giulia gi
Me lo dici con tanta noia. Ti pare? Sono un po' stanca. Allora, faccio così? Sì, sì. Addio, angelo. E la carezzò colla punta delle dita. Io ti aspetto qui. Sì.... e mi vuoi bene? Che ragazzo! Stella! Bastiano uscì.
Io veglio alla cottura delle rocce cesellate e alla vitrificazione policroma delle sabbie, così che fra le mie dita le argille si trasformano in ideali porcellane rosate che io frango coi miei buffetti di vapore! Sono incessantemente commisto alle mie scorie. La mia vita è la fusione perpetua dei miei frantumi.
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