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Aggiornato: 16 giugno 2025


Il signor commissario si degnò di andare alla finestra, e di metter fuori il suo naso. , veramente, molto verde; diss'egli ridendo. Nient'altro che verde. Gino, frattanto, si sentiva cacciar tra le dita qualche cosa, come una lettera, o un foglio di carta ripiegato.

²⁴⁰ La misura partiva dalle mura della chiesa. Un passo costava di cinque piedi; un piede di quindici dita. Vedi Fr. Gastone, De spatio asyli ecclesiastici: Canonica Dissertatio in causa immunitatis edita, art. II. Panormi, ex Typographia A. Epiri. 1699.

La musica che a questo punto della messa è fissato debba essere malinconica era diventata, sotto le dita dell'organista che vi ho descritto un trillo di due note che continuarono senza mutare, finchè il curato ebbe spalancate le braccia.

Piangecontinuò a brontolare la signora, che aveva incominciato a far la treccia, movendo in fretta le dita grosse, coperte dagli anelli d'oro, con un moto che pareva meccanico. «Piange, povera vittima!» e per ischernire Agnese prese a farle il verso, sforzando la voce aspra, fessa, a una cantilena piagnucolosa.

Come ti voglio bene, Nino mio! diceva Lalla. Ho pensato sempre a te, sai, continuamente, in tutti questi giorni. Quando ti allontani da me, mi sembra che tu ti porti via la mia anima, qui dentro, in questo taschino, sul cuore; e Lalla scherzava colle dita in un taschino del gilet di Giacomo.

Vincevo, continuò, con accento d'amarezza, il duca di Feira, superavo sempre, senza volerlo, senza pure averne coscienza, ogni ostacolo. Quante intraprese io tentassi, tutte mi volgevano a seconda. Pari al re Mida, qualunque cosa io toccassi, mi si mutava in oro tra le dita. Fui in breve ora straricco, e l'opulenza mi fruttò facilmente rinomanza e potere. Mi diedi alla guerra, nel cuore dell'India, ed ebbi trionfi, non da altro interrotti fuorchè dal proposito di non vincolarmi a donna veruna, foss'anco stata sul trono e me l'avesse profferto. Ma lasciamo di ciò; anch'io apparvi ingrato, anch'io crudele a mia volta. Tentai le arti della diplomazia, ed ogni mio detto fu scaltrezza, ogni mio atto vittoria. Resi servigi, che parvero di grande rilievo, a paesi che non m'erano nulla, e il mio titolo di nobilt

S'apriva davanti a noi il lungo e spazioso corridoio dalle bianche pareti, deserto. Tutte le porte delle celle erano chiuse. È qui, ai pagamenti. disse il dottore Numero quaranta. Con le nocche delle dita picchiò sulla porta e attese qualche poco. Poi ficcò la chiavetta nella toppa e la porta s'aperse. Ora egli, di su la soglia, col cappello in mano, salutava. Buongiorno, signorina.

Si risedette; due volte mise la testa fuori del cristallo, guardò attorno, lungamente; si passò le dita sulla manica, come per sentire se fosse molle di umidit

Ella non si lamentava più; mi guardava, mi ascoltava, come dimentica del suo dolore, quasi attonita, colpita forse dal suono della mia voce, dall'espressione del mio smarrimento e della mia angoscia, dal tremito delle mie dita su i suoi capelli, dalla desolata tenerezza di quel gesto inefficace.

Bisognava sentirlo a citare que' passi latini sempre a proposito, con quell'aria di chi sappia la sua lingua sulla punta delle dita, abbia buttato sangue sui volumi degli antichi grandi scrittori! faceva accaponare la pelle addirittura! E per un consiglio s'andava da padre don Giuseppe; per venir fuori da un affare spinoso s'andava da padre don Giuseppe.

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