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Aggiornato: 8 giugno 2025
Anche la mamma ha dovuto morire di un tradimento; tu devi capirlo bene, che ho bisogno di saperlo. Se l'amore degli uomini è così naturalmente diverso dal nostro, la colpa non è loro.... Ma dimmelo.... Questa notte ho sempre pensato alla mamma; non mi sono potuto sottrarre all'idea che, anche lei, sia stata tradita. Tu sei ancora troppo piccina; queste cose si sanno solamente dopo.
E allora, buttato accanto al letto, perduto nell'immenso dolore della sua vita, smarrito dalla solitudine in cui entrava, gridando, piangendo, strappandosi i capelli, singhiozzando, gli salì alle labbra la domanda che mai aveva osato pronunziare: O mamma bella, dimmelo! O mamma buona, mamma del cuore, mamma, dimmelo! Non vorrò bene che a te, non amerò che te, dimmelo! Per piet
L'ho sperato... e pronunziò la frase, la prima volta con un'aspirazione, la seconda con una delusione immensa. Dimmi il tuo male, dimmelo ella mormorò, insistendo, con molta dolcezza, con una certa tristezza. Non me lo domandare! Paolo esclamò, con tono di sbigottimento, quasi che l'idea di rivelare la segreta miseria della sua vita gli facesse orrore.
CLEMENZIA. Io vo' saper perché tu vi vai e perché sei uscita del monistero. Oh! Se tuo padre il sapesse, non t'uccidarebbe, povara te? LELIA. Mi cavarebbe d'affanni. Tu credi forse ch'io stimi la vita un gran che? CLEMENZIA. Perché vai cosí? Dimmelo.
Non credo, ma da quando lasciò il paese non ne seppi più nulla. Tu non le avevi promesso di sposarla? Mai. Marta fu ripresa da uno dei suoi slanci: Dimmi il vero, Alberto, dimmelo! Io ci capisco così poco in questi vostri amori d'uomo... Che devo dirti? Ella si accorse che formulare con una frase il suo pensiero non era tanto facile; balbettò: Se l'hai amata molto... molto... e che ella pure...
Dimmelo, Tina mia, che cosa hai? È una cosa che passa. No, no. Credimi, accade così a tutte. No, ripetè ostinatamente la fanciulla. L'altra si fece umile come dinanzi ad un rimprovero, sottomettendovisi anticipatamente; attese che la fanciulla si sfogasse, ma invece le vide gli occhi gonfiarsi nuovamente. Ho male, ho male, disse finalmente Tina con accento smanioso: Non ne posso più.
Ascolta Elisa... incominciò io capisco che tu pensi ancora... Ed io t'avrei a dire una cosa molto seria quest'oggi. Ti imagini tu, cara, di che cosa io ti voglia... dire? Me lo imagino rispose la fanciulla con un sorriso tra la speranza e la malinconia. Dimmelo allora. Io spero che tu mi voglia parlare di Enrico. La signora Martelli attirò sua figlia al seno e la baciò passionatamente.
E siccome la mamma esitava, cogli occhi erranti sulle pianelle di Marta e con mille dubbi nel cuore, ella rincalzò con quel suo impeto appassionato: Dimmelo mammina, mammuccia, mammolina... Oh! Marta fece la signora Oldofredi chinandosi a baciarla sei ancora la stessa.
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