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Senza capitale un grande stato non può stare unito; ella ha da essere come un cappio il quale senza stringere troppo, o stringere a casaccio ordini le forze del paese per la difesa prima, e poi per la massima prosperit

Perchè non era cane, un cane forte, robusto, da san Bernardo, capace di slanciarsi contro lo straniero, di costringerlo a mettersi alla difesa, di addentarlo, di metterlo in fuga?

L'ultima di queste notizie sorprese Garibaldi ad Anagni dove era arrivato il giorno precedente. Il 24 aprile l'avanguardia, il appresso tutto il corpo di spedizione comandato dal generale Oudinot, portato da dieci navi, forte di ben dodicimila uomini, di sedici pezzi da campagna e di sei di assedio, gettava l'ancora nelle acque di Civitavecchia. =Eroica difesa di Roma.=

«Bologna, unita in un solo corpo la Italia, sarebbe da preferirsi a Milano, dacchè ov'ella in caso d'invasione terrestre vedesse superate le frontiere montane, avrebbe sempre la difesa del Po, e pel suo sito, per le strade, e pei canali agevolmente, e presto comunica col Po, Livorno, Civitavecchia, i porti di Romagna, Ancona, e Venezia; come pure assai più di Milano si avvicina a Napoli.

La fortezza così costruita ebbe nome dal Natale, essendo nella notte sopra quel giorno naufragata la Santa Maria. E come il legname della nave naufragata era servito a formare l’ossatura del torrione, così i suoi cannoni servivano alla difesa della nuova costruzione.

E poi? domandò Zaeli sbadigliando, intingendo la penna nel calamaio intanto che la moglie si faceva vieppiù coraggiosa nella difesa de' suoi diritti. E poi mi oppongo assolutamente che la Rigotti sia beneficata da te. Vivi tranquilla e coricati... ho bisogno di lavorare. In grazia de' tuoi benefizi la Rigotti conserverebbe memoria di te, ed io non lo permetto.

Sulle mostruose conseguenze pratiche di questa violazione del diritto di difesa non occorre insistere, basta accennare soltanto che spesse volte i Presidenti dei Tribunali di guerra imposero silenzio o comandarono di non insistere agli ufficiali difensori; i quali in omaggio alla disciplina militare dovettero sottomettersi ed ubbidire!

Pacifici cittadini, anche i più timidi, vistisi minacciati negli averi e nella vita scelsero di morire con le armi in pugno in difesa del patrio focolare e si unirono al popolo; si chiedeva armi da ogni parte.

Quanti nodi d'amore barbaramente troncati! Che più? Fanatici frati, sacerdoti del Dio che perdona, aizzavano la moltitudine, quasi non credessero poter essere zelanti senz'essere feroci. Battista Novaglia a Villa tre di sua mano ne scannò; frate Ignazio da Gandino venne a posta da Edolo; l'arciprete Paravicini inanimava i suoi Sondriesi a tuffarsi nella strage dei fratelli; il Piatti, curato di Teglio, attaccò il dottor Federici di Valcamonica, e fatto il segno della croce quale portava nella mano sinistra e una spada nella destra, ammazzò detto dottor Calvino con altri seguaci; il domenicano Alberto Pandolfi da Soncino, parroco delle Fusine, con uno spadone a due mani guidava il suo gregge a trucidare i fratelli di quel Cristo, che aveva detto: Non ucciderai. Il Sacro Macello e allora e poi fu lodato come santo e generoso da storici, da principi e da papi . Ma al secolo mio, al secolo che pure macchiò le mani di sangue e di che sangue, e di quanto, io non ardirò domandare se possa lodarsi quella impresa: domanderò solo se possa scusarsi. Grave è l'oppressione dei reggitori, cara la religione in cui si nacque, siano vere le vessazioni tutte, finanche la congiura: ma era d'uopo scannare i nemici? Avvisati del pericolo, non bastava provvedere alla difesa? E volendo pur togliersi di suggezione, non si poteva intimare ai Riformati che abbandonassero quella terra? Intimarlo con quella potente concordia, a cui nulla possono negare gl'imperanti? Che dir

|Grisostomo|. Kurzgefasste Uebersicht der literarischen Streitigkeiten in Italien von X. |Niemand|. Stettin. 1818, bey Friederich Nicolai. Signor canonico, Ho letto con vera compunzione la garbatissima lettera scrittami da V. S. in difesa del Tiraboschi.