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Aggiornato: 27 giugno 2025
Più largo ancora che quello del Rossi, era un concetto più antico, cioè del 1822, ed era più pio al Pontefice, ancorchè dettato da Gian Pietro Vieusseux protestante. Lo dettava egli alle istanze reiterate del conte di Bombelles, uomo probo, allora ambasciatore austriaco in Toscana, marito a una figliuola di madama di Brun, conosciuta da esso Vieusseux in Copenaghen, amica al Sismondi, e riverente al nome italiano. Proponeva il Vieusseux fin d'allora una Confederazione di Principi Italiani, una Lega doganale, e quanta conformit
Si trattava, poniamo, di mandare un disgraziato per quindici, venti anni, per tutta la vita, in galera. L'estensore della sentenza, rigido, raccolto, dettava il racconto delle circostanze, che avevano potuto servire ad aggravare, o render migliori le condizioni dell'inquisito. Si scrivevano allora lunghe, interminabili sentenze, i cui attesochè si prolungavano per quaranta e cinquanta pagine.
La coscienza mi dettava allora, com'oggi: che ad ogni uomo della mia terra, il quale mi richiedesse del fine a cui s'ha da tendere, io dovessi rispondere: all'azione: ch'io predicassi, come obbligo oggi supremo d'Italia, il prepararsi a insorgere e insorgere: ch'io nondimeno non dovessi illudere, affascinare gli animi a moti non desiderati, sostituendo al loro il giudizio mio: ma che qualunque volta, da uomini capaci di rappresentare il voto delle moltitudini, mi fosse detto: vogliamo agire, io dovessi dir loro: «Dio benedica il generoso concetto,» e, come meglio potessi, ajutarli.
Gli allievi del Conservatorio portavano un'uniforme poco dissimile da quella dei commissari di polizia, vale a dire una marsina verde scura con bottoni dorati e cappello a barchetta. Il giovedì e la domenica, quei giovani musicisti dell'avvenire passeggiavano a schiera sui bastioni e sul Corso. L'alunno Antonio Cagnoni scriveva la sua prima opera Don Bucefalo, mentre a Giuseppe Verdi era negata l'ammissione nel Conservatorio, dietro verdetto di un professore di pianoforte onnipotente. Il maestro Triulzi, orribile a vedersi, dava lezioni di canto alla bella Pinoli ed alla Iotti. Rolla, e più tardi Cavallini, dirigeva l'orchestra della Scala, che contava fra i suoi migliori istromentisti l'Ernesto Cavallini solista di clarinetto, il Daelli oboista, Rabboni professore di flauto e Merighi professore di violoncello. Ferrara creava eccellenti allievi nel violino. Angelo Mariani, bellissimo giovane, dirigeva il concerto e l'orchestra del teatro Carcano nell'autunno dell'anno 1846 e nella primavera del 1847. Alberto Mazzucato scriveva pel teatro delle opere più o meno accette, e dettava articoli di arte nella Gazzetta Musicale, edita dal Ricordi. Anche il Lucca, editore di musica, istituiva un giornale artistico letterario, l'Italia Musicale, dove il Cattaneo, il Raiberti, il Rovani, il Ceroni, il d'Azeglio, il Vitali ed il Piazza scrivevano articoli svariatissimi. Il cavaliere Andrea Maffei donava all'Italia le sue splendide traduzioni di Schiller e di Moore, e il prevosto Riccardi, con un libro nel quale si prediceva vicinissima la fine del mondo, destava il più vivo all'arme nel pubblico. Correvano trascritte brillanti poesie di Ottavio Tasca in onore della Cerrito e della Taglioni. Tutte le strenne che uscivano in Milano portavano una ode od una novella di Pier Ambrogio Curti. Il maestro Bonino giungeva desiderato nelle sale della più eletta societ
Lo sconforto fremeva sordamente sotto la fede che gli dettava quell'invocazione. Egli non voleva e non poteva rassegnarsi alla mostruosa realt
Mentre essi lavoravano in un angolo, il sindaco si dibatteva solo nel suo letto. Il suo rantolo intermittente e sempre più fioco accompagnava lugubremente le esplicazioni laconiche del medico e il formulario che Attilio dettava al cancelliere. Prima che fosse terminato spirò. Il medico si avvicinò, lo esaminò attentamente e disse: è finito. Io non ebbi il coraggio di guardarlo. Uscimmo.
Su questo tema Salomon Fiorentino, valente poeta nostro correligionario, dettava un magnifico sonetto col quale, ricordando il fatto di Davide che piange amaramente il tristo figlio che tento di rapirgli e regno e vita, termina colla seguente terzina che ci piace di rapportare: «Oh del figlio inuman se un padre ha cura La legge parli minacciosa al figlio Che dolce al genitor parlò natura».
Io non sarei stato geloso di simpatie volute; ella, dopo la sua rappresentazione, avrebbe semplicemente ottenuto di allontanarmi da lei, e di farsi considerare piuttosto volgaruccia nelle sue trovate. Ho scritto come dettava dentro, rispose Gian Luigi. Secondo il sistema di Dante Alighieri, notai, sorridendo. È ancora discreto. Io non ho letto il tuo romanzo, perchè sono....
Partigiani e adoratori dell’idolo dai piè di creta ammutolirono, incerti se egli fosse un reo o una vittima innocente della umana perfidia. Degli illustri contemporanei trionfava Gregorio Meli, che avea per tanti anni fatto all’amore con l’Abbazia di S. Pancrazio, dettava un’ingegnosa lirica ridendo della minzogna saracina³⁶⁶. L’Ab.
Sergio si sollevò sul suo cubito, passò la mano sulla sua fronte, e concentrossi, per raccogliere le sue idee. Infine, cominciò a dettare. Regina coprì di scrittura pagina su pagina. Era la fine del romanzo: Les sixièmes étages de Paris. Regina, l'eroina del romanzo a cui Sergio aveva impartito il nome tanto amato di sua moglie, era per suicidarsi. Sergio dettava: «Il veggio era acceso.
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