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Aggiornato: 18 giugno 2025
E ne sia lode a Buci, sapientissimo cane, che ride senza far rumore, e pensa ottime cose dei suoi amici, senza tingersi le dita d'inchiostro. Il guaio intanto è accaduto a me. Con che coraggio stenderò io la mano a Rinaldo? specie sapendo per esperienza recente che egli.... "Basta; sar
3 Piacciavi, generosa Erculea prole, ornamento e splendor del secol nostro, Ippolito, aggradir questo che vuole e darvi sol può l'umil servo vostro. Quel ch'io vi debbo, posso di parole pagare in parte e d'opera d'inchiostro; né che poco io vi dia da imputar sono, che quanto io posso dar, tutto vi dono.
Appena Fausto le si fece incontro, gli stese la mano mettendo un «Buon giorno» tra due virgole del discorso, e continuò a parlare: Senza dubbio, ha sapore d'inchiostro, ma mi ci sono avvezza. Non fosse altro, a forza di dirlo; è la quarta volta che lo ripeto stamane. Lo ripeta anche a me, disse Fausto. Parlava dell'acqua?... Sfido!
XLVII. A Lattanzio de' Benucci Io ch'a ragion tengo me stessa a vile, nè scorgo parte in me che non m'annoi, bramando tormi a morte e viver poi ne le carte d'un qualche a voi simile, cercando vo per questo lieto aprile d'ingegni mille, non pur uno o doi suggetti degni de i più alti eroi, e d'inchiostro al mio tutto dissimile.
Marsilio, re di Spagna saracino, teneva chiuse in cor le sue vendette, ché l'esercito antico parigino gli aveva date gran sconfitte e strette. Cheto era stato il diavol tentennino; a' cambiamenti gran riflessi mette, e un giorno disse: È questo il tempo nostro di porre a Carlo un servizial d'inchiostro. E le sue truppe vigilanti e destre chiama a rassegna e inalbera stendardi.
Nizza era bella, e Maurizio non voleva negarlo, dopo averlo riconosciuto tante volte. Ma era vuota, Dio santo, fredda e senza luce; il mare d'inchiostro; la via della Stazione un deserto; il Castello un catafalco; la passeggiata degli Inglesi un mortorio. Così tingiamo noi le cose del colore dell'anima nostra.
Io inizio una rivoluzione tipografica diretta contro la bestiale e nauseante concezione del libro di versi passatista e dannunziana, la carta a mano seicentesca, fregiata di galee, minerve e apolli, di iniziali rosse a ghirigori, ortaggi, mitologici nastri da messale, epigrafi e numeri romani. Il libro deve essere l'espressione futurista del nostro pensiero futurista. Non solo. La mia rivoluzione è diretta contro la così detta armonia tipografica della pagina, che è contraria al flusso e riflusso, ai sobbalzi e agli scoppi dello stile che scorre nella pagina stessa. Noi useremo perciò in una medesima pagina, tre o quattro colori diversi d'inchiostro, e anche 20 caratteri tipografici diversi, se occorra. Per esempio: corsivo per una serie di sensazioni simili o veloci, grassetto tondo per le onomatopee violente, ecc. Con questa rivoluzione tipografica e questa variet
Tu dormi? le dicea lui. No, non dormo rispondeva lei, trasalendo, scuotendosi. Poverina, ti annoio. Non mi annoi. Le mie ore d'inchiostro sono così odiose! Nulla di te, è odioso ella replicava, a bassa voce.
Poi, quei tre compagni mi annoierebbero. So far bocca da ridere anche ai nemici, ma non sopporto i noiosi. In larga compagnia, all'aperto, son gocce d'inchiostro che s'affogano in un secchio d'acqua e non la tingono troppo: in un salotto, loro tre, su cinque presenti e sedenti, dovrebbero essere una morte sola, e continua.
Erano le opere di Sant'Agostino: così diceva la scritta d'inchiostro nero sul dorso della cartapecora di cui erano coperti quegli smisurati volumi. Il padre Bonaventura recò il suo librone sullo scrittoio, e dopo averlo sfogliato un tratto per cercare la pagina, intinse la penna nel calamaio e al lume della sua lampada, si mise a scrivere. Sulle opere di Sant'Agostino? Sicuro.
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