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Aggiornato: 10 giugno 2025


La lancia del Corradengo era passata tra i due corni dell’elmetto di Rambaldo, che per cansare il colpo s’era prontamente curvato fin sul collo del suo destriero, intanto che la sua lancia, più fortunata, coglieva l’avversario sotto la gorgiera, e lo balzava a dirittura di sella.

Annunziato dai tamburi delle squadre del Forte, e preceduto dal Borserio e dal Sarbelloni, entrò il Castellano in quella sala avendo al suo fianco il confidente Pellicione, il fratello Agosto ed il conte Volfango d'Altemps. Tutti i Capitani si raccolsero in cerchio intorno a lui rimanendo nel più perfetto silenzio. Gian Giacomo, posata la sinistra mano sull'elsa della spada, curvato l'altro braccio sul fianco, tenendo ritta la persona ed alta la testa, col viso animato da straordinaria energia e intrepidezza: "Miei Capitani, disse con voce forte e gioiosa, vi do il grato annunzio che il secondo giorno che sorger

«Mi prostrerò al suo tronodiceva «mi prostrerò.... io che non mi sarei curvato innanzi cosa immortale, cadrò adesso ai suoi piedi? , cadrò, perchè la mia alterezza si dipartiva dalla innocenza.... oh! come avvilisce la colpa!» «Bel Cavaliere, ecco l'armaturaentrando nella stanza favellava Beltramo. Rogiero non gli poneva mente, e continuava così: «Ho voluto io la colpa?

Stemmi, busti in gesso e ritratti borbonici decoravano la sala comunale: il segretario, curvato dai settant'anni e sordo, sedeva aggomitolato in una logora poltrona di pelle voltando la schiena alla porta. Capitatigli noi sopra per di dietro improvvisi, il maggiore gli picchiò sulla spalla.

Così ordinava Cinzio Passero cardinale di San Giorgio al camerario, ch'era venuto ad annunziargli come il presidente Luciani, con grandissima istanza, domandasse di favellare a Sua Eminenza. Il Luciani, mossi alquanti passi, si fermò a mezzo la stanza curvato profondamente, ed in cotesta attitudine si rimase senza profferire parola.

Il generale Ghio, curvato sul tavolo, studiava una carta topografica nel momento ch'io m'affacciai sulla soglia della porta. Superava di poco i quarant'anni; di pelo nero, di viso bruno, di membra asciutte, aveva nei lineamenti i caratteri dell'intelligenza, dell'energia e della crudelt

In quella che Aporèma così parlava tra grave e beffardo, secondo il costume, Ugo si era curvato su quel corpo morto e l’avea riconosciuto per la sua spoglia mortale. Lo contemplò un tratto e non senza mestizia; quindi, come percosso da un pensiero improvviso, si alzò per guardarsi la persona.

Il suo cappellano ordinario usciva dalla sacristia per dire la messa ortodossa. Il conte di Altamura andò ad appostarsi alla porta del palazzo. Due signori, l'uno, un vegliardo curvato ed affranto, l'altro, un giovane dagli occhiali turchini, gironzavano sulla piazza. Appena queste due persone scôrsero il conte, si avvicinarono noncurantemente al padiglione ove tenevasi il portinaio.

Parola Del Giorno

s'alceste

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