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S'inginocchiarono, bisbigliarono le preghiere, intonandole più alto la signora Angelica, rispondendo a voce più sommessa la signora Rosa. ....Poi, dopo, a tutte due, nel coricarsi, sfuggì il medesimo sospiro. E il signor commendatore direttor?... Che belle maniere.... e che bella testa! Una vera testa da san Gerolamo! E che mani bianche, delicate.... E la voce?

Perdonami, disse Emilia; mi hai colta nel sonno e ti ho risposto bruscamente; non sapevo quel che rispondessi.... Vedi che sono qui, ora?... Ti domando scusa.... Meglio sarebbe stato il fatto di coricarsi vicino a lei, di consolarla, rassicurarla così; ma non appena presentatosi quel pensiero, l'istinto lo combattè con tutte le forze, come un sacrificio inutilmente dannoso e forse inapprezzato.

Poi col pugnale alla mano ordinò, pena la vita, al prelato di coricarsi boccone. La stessa ingiunzione fece ai due complici; quando furono in quell'attitudine, tirò fuori una corda e cominciò a legare il più grasso colle mani di dietro. Chiese poscia ad Attilio altra fune e legò Gianni.

Durò questa sorta di visione tutto il tempo che egli stette a coricarsi, e fu lunga ed anco lieta; se nonchè ogni tratto, senza volerlo, rompeva in un sospiro, e gli usciva sclamato: «povera madre miacome se vi fosse stato qualcosa in lui, che dalle illusioni non potesse essere sviato.

Raccoltisi quindi questi di casa a una parca refezione, non appena compiuta, pensò Guidotto, prima di coricarsi, di consegnare in proprie mani, a madonna Lauretta al castello, le lettere di messer Fredi, perchè il giorno seguente a qualche ora voleva partire.

Fece scricchiolar sotto i passi incerti e pesanti il legno della scala, entrò in camera, accese il lume e si svestì per coricarsi. Sperava che Caterina non lo sentirebbe. Ma ella, benchè mezza addormentata, lo sentì egualmente. Aperse un occhio, sollevò la testa sul guanciale e domandò come in sogno: E i carabinieri? Benvenuto ammorzò il lume in quel momento.

Questo suo travaglio pareva crescere a smania; quando, chi sa come, gli tornarono alla mente i giorni della sua fanciullezza, e l'uso che allora aveva sua madre di non mai coricarsi, senza prima essergli venuta in camera, a dare un'occhiata alla finestra se fosse ben chiusa, a vedere se avesse acqua nella boccia, o se il lume fosse in luogo da non dar fuoco.

Aveva ragione Giacomo, erano quelle scarpacce che li sformavano. Oh, ma il giorno dopo avrebbe fatto una scena allo zio: Voleva gli stivaletti alti così! Poi, prima di coricarsi, corse al cassettone e, avvicinato lo specchietto, si sciolse tutti i capelli, se ne riempì le mani, e, chiusi gli occhi, prese a baciarli bisbigliando: Sono tuoi, sono tuoi, prendili, sono tuoi.

È tornato il principe! le disse la sua cameriera. E dov'è? domandò Enrica. Era stanco e si è coricato. Ella era ben stanca, ma non potea coricarsi. Si vedeva negli specchi, nella sua camera, nel suo abbigliatoio, con lo strano abito che indossava, tornando da una mascherata. Licenziò la sua cameriera e si gettò su una poltrona. Il Re la tradiva.... e per una giovinetta.

Ne ho proprio bisogno. La sera Emilio fece la solita partita a scacchi col padrino. Alle nove Matilde andò a mettere a letto i bambini, e alle dieci il vecchio convalescente si ritirò nella sua camera per coricarsi.