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Aggiornato: 17 giugno 2025
Gli occhi del giovane sfolgorarono. Quel che farei?... Gli farei pagare a caro prezzo l'oltraggio, e poi direi a te: Dimentica perfino il suo nome: dimentica ch'egli ti ha reso madre... l'essere che darai alla luce non ha nulla da guadagnarci a conoscerlo.... ci penseremo noi, noi soli.... se sar
Il nome che qui fu pronunciato non cerchi di conoscerlo il lettore; la storia ha voluto tacerlo espressamente; forse lo avrebbe palesato quando, ottenuto che avesse quel personaggio d'avere Stato in Italia, si fosse meglio spiegato al cospetto della nazione: ma la forbice della parca, o, meglio, una palla di piombo, troncò, prima del tempo, il filo della sua misteriosa vita.
Sapete da quanto tempo non ci troviamo insieme? Da due anni. Credete? balbettò il Collini, arrossendo ancora. Se lo credo! ne son certo. Ma andiamo, via! Non avete tra i vostri magnati l'uomo che vi possa servire? Lo cercherò io tra i miei fedeli del buon tempo e del gramo. Pregherò l'Assereto di darmi man forte. L'Assereto? Mi par di conoscerlo.
Benchè a tavola e dopo non avessi scambiato con lui che poche parole, mi era nato un vivo desiderio di conoscerlo; gli tenni dietro senza altro, e lo inseguii per una stradicciuola fra i vigneti ch’egli aveva infilato frettolosamente. Al rumore de’ miei passi si voltò e vistomi, ristette sorridendo.
Voi, duca! Sì, io! desidero assai conoscerlo; me ne fu lodato molto il valore. Ma ciò mi consola! Sì, consòlati, pensò il duca... Maledetti!... Dunque, continuò il cappuccino, gli dirò... Ditegli che attenda mie notizie; ne ricever
E quel casino rosso laggiù in fondo al viale? chiese Maria. È il casino del professore Damiati, una persona molto istruita che viene qui a villeggiare da qualche anno. L'ho inteso nominare, è professore al ginnasio, non è vero? riprese la fanciulla; mi piacerebbe tanto conoscerlo perchè vorrei pregarlo di dare delle lezioni a Carlo che deve ripetere un esame.
Appena cominciò la prima che seguí la seconda, poi la terza; e mi getta sopra monti ardenti di mali, che appena mi dá tempo di piangere, non che rimediare alla mia disgrazia. All'ultimo, per non lasciarmi tantillo di speranza, fa venir Filastorgo mio padre, onde m'è stato forza finger di non conoscerlo, burlarlo e cacciarmelo dinanzi. Con che faccia gli potrò comparir piú dinanzi?
Essa si avanzò incerta; poi si fermò davanti a uno di essi; era calvo, con la barba in punta, e la guardava con occhi penetranti. «Pardon»... balbettò Nancy. Cerco il signor Della Rocca... Ah, davvero? disse l'uomo dalla barba. Non ho il piacere di conoscerlo. Un uomo biondo che gli sedeva vicino, sorrise.
Fratello! disse il levita è l'ora di benedizione! Questo suono tu devi conoscerlo. In questo punto tutti i tuoi fratelli piegano il ginocchio, e ringraziano Dio colla preghiera del cuore che in parole non si traduce. Il gran levita dalla torre del tempio inaccessibile, stende la mano a benedire tutti i figli della terra... Inginocchiati, o fratello!
Il calzolajo nulla comprese; o, più che a lui, badava a far tacere i figliuoletti, che strillavano a coro. E Damiano, coll'anima piena di dolore, ma senza poter dire una parola, scendeva lentamente da quelle scale; allorchè una donnicciuola che saliva incontro a lui, passandogli accosto, lo guardò bene, quasi le fosse paruto di conoscerlo: poi, da mezza scala, si volse come persuasa che veramente quel giovine era colui ch'ella si pensava: tornò indietro con furia, lo raggiunse al momento che usciva sulla via, e senza complimenti, trattenendolo per un braccio, cominciò a dirgli ch'ella era la Caterina lavandaja; che stava da sette anni porta a porta con quello ch'egli veniva a cercare; che sapeva chi era lui, e che l'aveva veduto le tante volte venire a quella casa, in compagnia del povero signor cavaliere; e: Gi
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