Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 5 maggio 2025
«E conservarlo giova? E perderlo nuoce? Il rimorso vive con lui; e perduto, gli sopravvive. Un giorno l'aveva intero, capace di tutto comprendere, nè fui meno sventurato; ora io l'ho più che a mezzo perduto, nè mi sento più felice per questo.» «Ma via, concedete una volta che io vi tolga dagli occhi quell'ossame, che di giorno in giorno vi diminuisce la ragione.
Ugo, che per sentirsi dire tali parole avrebbe voluto ritornare dalla lizza anche col petto squarciato o la testa fessa, si toccò la scalfittura, con atto così rozzo e spietato, che il padre gli domandò: Ugo, che fai? Voi mi concedete troppo onore: io ho sofferto poco e non lo merito!
Mastro Alessandro trattosi il berretto di capo, e tenendosi lontano con doverosa distanza, così le favellò: Signora, io so che non mi potete toccare; così a Dio piaccia, che io non tocchi mai voi: voi avete bisogno di qualcheduno che vi sostenga; se me lo concedete io chiamerò tale, su cui vi appoggerete senza paura: di mala pianta nacque, e in carcere; e non pertanto è fiore, che può presentarsi alla Madonna... è mia figliuola.
«Roberto mio, concedete che ve lo dica col cuore su le labbra; la vostra domanda è fatta in tal tempo e in tal luogo, da dare piuttosto sospetto, che sicurezza. E poi, voi dovreste vedere bene, che qualunque fossero i miei sentimenti, adesso mi conviene dire che mi fido.» «Credo che voi abbiate ragione. Se così è, mi permetterete che io vi bendi gli occhi.» «Fatelo.
Gismonda si rimase dal piangere, e chiamando su i labbri il sorriso, comunque una lagrima le tremolasse tuttavia tra le lunghe palpebre, corrispose allo abbracciamento della nobile Yole, e in atto soave le disse: «Voi non mi affliggete, nè potete affliggere nessuno, voi solo mia gioia, unica e diletta amica mia, quando anche la sorte avesse posto tra noi lo spazio che passa tra vassallo e il barone, le anime nostre avrebbero sentito lo scambievole desiderio. Comunque pensiate di me, io vi amo, Yole, vi amo, quanto si può amare cosa terrena dopo Dio, e i suoi Santi. Ma per quanto amore portate alla gran Donna del cielo, calmate quel vostro disperato dolore.... Oh! se sapeste quale affanno mi travaglia qui dentro» ed accennava il seno «nel vedere a poco a poco inaridire la fonte della vostra vita, il fiore della vostra giovanezza appassire, e le floride guancie impallidire, e quei begli occhi oscurarsi.... certo, benigna come siete, vi provereste a non apportarmi tanto sconforto. Oh! il vostro dolore, concedete che ve lo dica Gismonda, non muove cosa che si tema, bensì cosa da lungo tempo avvenuta. Il Conte di Provenza non si partiva ancora da Marsilia; nè egli parmi persona da temersi poi tanto, sebbene il Vaticano lo benedica, e lo armi contro di noi: e dove fosse da temersi, il pericolo non successo vuole fermezza di cuore, non pianto, che questo torna inutile prima che la sventura accada; dopo, ridicolo e codardo. La figlia del Re Manfredi non si sente tale.... Da più alta cagione che questa non è, traggono origine cotesti furori: una cosa che ormai non ist
Calmatevi, signor Prospero. Voi mettete troppo calore in questo negozio; concedete ch'io ve lo dica. Voi non potete ignorare quale alto concetto si abbia in corte di voi, e quanto ci torni grato compiacervi, potendo. Questo in segretezza vi confido, che Sua Santit
Quando ci saremo, a domani, ne discorreremo dell'altro. La donna s'avviò: Anna rattamente le fu accosto e le tolse il lume di mano. Vengo con voi, Teresa, diss'ella, se me lo concedete, vi ci aiuterò per quanto valgo. Scambiati gli auguri per la notte con Matteo, la ragazza uscì colla Teresa.
«Ut pictura poësis». E ciò che concedete alla pittura lo avete a concedere anche alla poesia, a dispetto della persuasione e delle dimostrazioni irrefragabili del Lessing. E sapete perché? Perché lo ha detto chi poteva dirlo, chi poteva con piena potestá comandarlo, chi aveva rubata al papa l'infallibilitá, prima che il papa nascesse, Orazio insomma. E zitti per caritá.
«Fermatevi: in nome del Santo Sepolcro, concedete un momento.... Io non ho da conservare l'onore dei miei maggiori, perchè non appartengo a nessuna famiglia.... non ho che il mio; ma questo mi è caro, come se mi fosse stato trasmesso da Roberto Guiscardo, o da Enrico l'Uccellatore: ma mio padre muore, dite voi; e se non lo vedo adesso, nol rivedrò mai più, e rimarrò nelle tenebre dentro le quali sono nato.... Ma il mio onore, il mio onore! Roberto, deh! per piet
Signor padre, poichè voi così benigno mi concedete il diritto di adoperare questo nome, permettete che innanzi tratto vi domandi perdono di non essermi mai presentata al vostro cospetto. Mi avevano assicurato che voi mi avreste bandita da casa vostra... questa onta, voi intendete, è insopportabile per una gentildonna romana...
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca