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Aggiornato: 27 giugno 2025
A proposito di visitatori illustri, anche l'Imperatore Alessandro di Russia e Napoleone il Grande furono a Broek. La tradizione locale dice che così l'uno che l'altro avendo voluto vedere l'interno d'una casa, dovettero, prima d'entrare, infilarsi certe grosse calze di lana che porse loro la serva, perchè non insudiciassero i pavimenti cogli stivali. Non oserei affermare che questo sia vero; ma so, per averlo letto in certe Memorie del viaggio di Napoleone in Olanda, che a Broek egli s'indispettì nel vedere le strade deserte, e la gente tappata in casa che lo guardava di dietro i vetri coll'aria di sorvegliare che non insudiciasse le cancellate dei giardini. Anche l'imperatore Giuseppe II fece una visita a Broek; ma, per quello che si narra, non avendo portato con sè delle lettere di raccomandazione, non potè entrare in nessuna casa. Un aiutante di campo insistendo presso un padrone di casa, perchè lasciasse entrare la Maest
Donna Maria lo salutò con un sorriso molto espressivo, e gli porse la mano, ch'ei baciò con trasporto. Finalmente! esclamò il giovine, vi trovo sola: posso dirvi finalmente, lungi da ogni sguardo importuno, quanto vi amo! La sorella del duca ascoltava coll'aria di una donna che è certissima del suo potere, e che si tiene egualmente certa non si possa mai eccedere nell'adorarla.
L'egregio uomo, direttore dell'Omnibus, in questa circostanza non trovò più una gocciola di spirito e nemmeno un granellino di pepe; ma si turbò, si perdette d'animo, ed in preda ad una gran confusione balbettò coll'aria di chi sa di doversi discolpare, ch'egli si era recato dalla signora contessa, desiderando solo di presentarle i suoi omaggi.
«Poi misero fuori la cresta, e si sparsero fra il popolo coll'aria mansueta del primo serpente. E noi li vediamo, li incontriamo nelle nostre vie li accogliamo nelle nostre case li riscaldiamo nel nostro grembo e istupiditi dall'oppio, non sentiamo le nuove trafitture. Oh la bella, la grande rivoluzione!
Pietro Laner, coll'aria istupidita e trasognata, timido con Cantasirena, timido con Evelina, con tutti, fissava il numero del carrozzone, il 2113: e quel tredici, in fondo, lo turbava, lo inquietava per il viaggio.... Ubbie?... No! No!...
E tutti, e più di tutti le «dame della consulta» ripetevano spesso questa affermazione dinanzi alla Castelguelfo, e coll'aria, certe volte, di volerla quasi compiangere, come un fiasco patito; e ciò mentre il Damonte non aveva più tosse; e Scipio Spinola cessava di arrossire.
È un'illusione di credere che quella a celle dia maggiore sicurezza di quelle a letti a poca distanza l'uno dall'altro. Forse voi non siete mai stato in infermeria. Io ci sono stato e mi sono convinto che è migliore quella a stanzoni e a finestroni. Almeno in uno spazio grandioso, coll'aria che si cambia più rapidamente, si respira più liberamente e si ha la consolazione di essere con qualcheduno.
Egli è giunto in mezzo al circo; si mette sulla difesa; brandisce la breve spada; vuole lottare col leone che lo avvicina, lo guarda coi suoi occhi astuti, si flagella colla coda i fianchi, lo osserva, quasi coll'aria di un buongustaio, preda sicura. La folla plaude all'audace, che vuole lottare contro il leone; ma in quel momento egli ricorda, che è capo, che è principe.
Udii il fischio del vapore e il pesante rallentare delle carrozze, e vidi schiudersi le porte, e uscirne una frotta di gente d'ogni sorta coll'aria annoiata e stracca.... Guardai quei volti ad uno ad uno; il cuore martellava stranamente, ma non mi aveva ancora detto: "vedilo, è lui...."
E dalli e dalli, pesta e ricevi, a conti fatti, il prigioniero rotolò giù e fu messo tra due cavalli, intanto che Eustachio dal sacco della sella apparecchiava una fune gagliarda... Era Guidello l'araldo! Messere, disse, Oberto ad Ugo coll'aria di chi finalmente parla da pari a pari: lo zio voleva ch'io mi rimanessi alla scorta degli artífici militari.
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